Volo United Airlines da Washington a Roma torna indietro dopo il decollo

Un passeggero aveva perso il computer portatile che era caduto dietro una parete della cabina. L’aereo ha compiuto la manovra di rientro quando era a sud-est di Boston

Volo United Airlines da Washington a Roma torna indietro dopo il decollo

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È successo il 15 ottobre ma raccontato solo oggi sui giornali specializzati. Un Boeing 767-400, registrato N76054, della compagnia statunitense United Airlines partito da Washington e diretto a Roma Fiumicino con 216 passeggeri a bordo è stato costretto a tornare indietro perché un passeggero aveva perso il suo computer portatile, caduto dietro a un pannello nella cabina passeggeri, per timore che la batteria al litio potesse prendere fuoco. Il pilota ha scelto di tornare a Washington per cercarlo. Il volo UA-126 era partito da meno di un’ora e si trovava era in rotta a FL310, a circa 80 nm a sud-est di Boston, quando un passeggero ha segnalato che aveva perso il portatile e non riusciva a ritrovarlo. Il computer era caduto infilandosi in una piccola fessura del pannello della cabina e finendo nella stiva dell’aereo (pressurizzata), in una zona lontana dai sistemi antincendio. Il pilota ha quindi comunicato ai controllori di volo che pur non trattandosi di un’emergenza, per estrema cautela preferiva ritornare all’aeroporto di partenza per cercare il computer e metterlo in sicurezza. Il volo è quindi tornato all’aeroporto di Washington Dulles, atterrando in sicurezza sulla pista 01R di Washington, circa 80 minuti dopo la decisione di inversione ed è ripartito verso Roma dopo circa altre tre ore, atterrando a Fiumicino con quattro ore e mezza di ritardo. La gestione delle batterie al litio presenti in computer portatili, telefoni cellulari o powerbank (caricabatterie portatili) è oggetto di norme diventate sempre più stringenti negli ultimi anni. La gran parte delle compagnie vieta di imbarcare batterie di questo tipo nel bagaglio da stiva infatti vanno portate nel bagaglio a mano. I video di istruzioni di sicurezza in aereo ormai comprendono quasi sempre l’indicazione di chiedere a un assistente di volo di recuperare un oggetto elettronico nel caso sia caduto o smarrito fra gli interstizi del sedile. L’agenzia per la sicurezza aerea statunitense (Federal Aviation Administration, FAA) suggerisce di tenere le batterie «in luoghi dove sia visibile e accessibile un potenziale surriscaldamento». La stessa FAA cita 50 problemi legati a batterie al litio su voli statunitensi nell’ultimo anno, con presenza di fumo, fiamme o calore estremo. Le batterie insomma ogni tanto prendono davvero fuoco, perché danneggiate o sottoposte a estrema pressione: è successo per esempio su un volo due settimane fa in Cina di cui lo Sportello dei Diritti ne ha riportato la notizia disponibile all’indirizzo https://www.sportellodeidiritti.org/news/item/panico-su-volo-air-china-la-batteria-al-litio-prende-fuoco-in-un-bagaglio-a-mano-video e a luglio in Australia. E quest’anno due voli della compagnia Air France diretti ai Caraibi sono tornati all’aeroporto di origine perché i passeggeri avevano smarrito sull’aereo il loro telefono cellulare. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è un episodio insolito, con pochi precedenti, ma che segnala la sempre maggiore prudenza riguardo al trattamento delle batterie al litio sui voli di linea.

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