Verità e giustizia per Paola Romano. Questa pagina è dedicata alle morti che si potevano evitare.

La morte di Paola Romano sull'aliscafo Siremar: alla ricerca della verità

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Ci sono storie che non si vorrebbero raccontare e che, invece, meritano tutta la nostra attenzione. Quando muore una persona è sempre difficile parlare di tutto ciò che avviene dopo, delle indagini, dei processi e dei reperti, degli indizi e delle prove. E' il caso di Serena Romano, che ha vissuto il dolore per la morte della sorella Paola Romano la scorsa estate.
Ne avrete sentito parlare: il 9 agosto 2007 un aliscafo si schiantò contro la scogliera che si trova all'imbocco del porto di Trapani. Paola Romano prese un colpo terribile, fu trasporata all'ospedale ma morì poco dopo. Da quel giorno la vita di Serena Romano, la sorella, cambiò.
Ecco come racconta quei giorni Serena: Eravamo allegri quella sera mio marito Renzo ed io. Almeno fino alle 23,00 quando, usciti da un ristorante di Trieste dov'eravamo andati a cena, arrivò la telefonata di Beppe, il compagno di Paola, sul mio cellulare: disse qualcosa su Paola e un aliscafo, ma io non capii niente – o per estrema difesa non volli capire – e lo passai a Renzo.
"L'aliscafo sul quale Paola stava tornando da Marettimo, è sbattuto sulla scogliera che sta all'imbocco del porto di Trapani", disse Beppe con un filo di voce piena di sgomento, paura, disperazione. "In questo momento la stanno operando alla milza nell'ospedale di Trapani, perché ha una grave emorragia, ma il trauma più forte è al cervello e subito dopo la porteranno in elicottero all'ospedale di Palermo dove c'è un reparto di neurochirurgia più attrezzato. E' gravissima!".
Sabato 11 agosto l'elettroencefalogramma di Paola diventa piatto: si decide per il trapianto degli organi. Il 13 agosto è la volta dell'autopsia, il 14 dei funerali. Il 15 agosto inizia l'inchiesta di Serena Romano sul blog Amici di Paola, un'inchiesta che mira a scoprire i responsabili della tragedia e a fare luce sulle tante ombre del porto di Trapani.
Abbiamo parlato con Serena Romano, che ci ha raccontato cosa è successo subito dopo l'apertura del blog".
"Sono tante le incongruenze in questa vicenda, tante le cose che non tornano - spiega Serena Romano - e questo blog è nato per cercare la verità. Un'inchiesta come quella che sto conducendo sul blog non troverebbe certo spazio sui giornali, al massimo sarebbe sbattuta in un trafiletto di fondo pagina. Ho annunciato l'apertura del blog in televisione a Uno Mattina poco dopo la tragedia, e da subito mi sono accorta che quella del blog era la strada giusta da seguire: sono arrivate subito molte segnalazioni". Già, ma perchè la ricerca della verità? Semplice, il giallo dell'aliscafo rimane ancora oggi irrisolto. Subito dopo l'incidente sono successe strane cose, che ci racconta la stessa Serena.
"Principale colpevole della situazione che si è creata è la Capitaneria, che da subito si è mossa in modo sbagliato. L'aliscafo si era incastrato tra gli scogli, ma subito dopo l'incidente ancora stava a galla. I carabinieri avevano addirittura fatto dei sopralluoghi, quindi lo scafo reggeva anche il peso di persone all'interno. Da subito la colpa dell'incidente era ricaduta sul Comandante, che secondo le prime indagini andava troppo veloce ed era incappato in un errore umano".
E continua Serena:
"Come per magia, però, la notte stessa dell'incidente, l'aliscafo è stato rimosso in tutta fretta. Era così ben incastrato che un'ala si è spezzata e lo scafo è affondato appena ha raggiunto il centro del porto. Ancora oggi, dopo due mesi giace sul fondo. Anzi, in parte affiora anche (come potete vedere nella foto). Tutte le prove contenute sono andate perdute, divorate dall'acqua e dal sale. Nessuno, tuttavia, ha ancora rimosso il relitto, che è pericoloso anche per le imbarcazioni che entrano nel porto, nonostante le boe di segnalazione".
"Non si sa ancora quando avverrà il recupero, che tuttavia è stata affidata ad una nave talmente grande che non riuscirà nemmeno ad entrare in porto: così il recupero verrà rimandato ancora una volta. Non solo, la ditta che dovrà controllare l'aliscafo una volta fuori dall'acqua sarà la stessa che in precedenza si occupava di revisionare lo stesso aliscafo".
Ora è tutto in mano alla magistratura, che sta conducendo le proprie indagini. In Rete però ci sono anche le indagini di Serena Romano, che sta portando avanti un'inchiesta parallela sul suo blog non per sfiducia nella magistratura, ma piuttosto per poter dare una mano a quest'ultima.
 

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