Tutto quello che c'è da sapere sull'infezione del batterio killer Escherichia coli

Poche norme d'igiene, come ad esempio lavare molto bene le verdure, gli utensili utilizzati in cucina, lavarsi bene le mani ed evitare il contatto di prodotti già lavati con quelli da lavare.

Escherichia coli

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L'E-Coli sta seminando paura e morte tra la popolazione e facendo tremare i mercati ortofrutticoli d'Europa. Questo batterio killer agisce come un veleno, colpendo i reni. Ma cosa dobbiamo sapere di più?


Che cos'è l'E-Coli?
Si tratta di un bacillo Gram-negativo presente in diversi varianti, ospite abituale dell'intestino della famiglia Enterobacteriacea (come la Salmonella e la Shigella). I batteri del genere E. Coli hanno un rapporto di commensalismo con il suo ospite, utilizzando per il proprio metabolismo alcuni prodotti della digestione umana (cellule batteriche degradate o in eccesso).


I sintomi
Nell'uomo le infezioni da Escherichia si manifestano principalmente con diarrea, talvolta associata a emissione di sangue e a disturbi della funzionalità renale. L'E. coli è anche responsabile di infezioni delle vie urinarie, infezioni peritoneali e biliari, meningite, batteriemia, ascessi.


Le cure
La terapia è di tipo antibiotico. L'infezione non complicata si tratta solitamente con derivati della penicillina, mentre le infezioni gravi possono richiedere la somministrazione di cefalosporine o aminoglicosidi.


Che cosa ha di diverso dagli altri il ceppo proveniente dalla Germania?
La patogenicità dell'E. coli è determinata da tossine che, a seconda dei ceppi, possono avere natura chimica differente. Alcuni ceppi risultano patogeni a causa di particolari molecole proteiche presenti su strutture filiformi che sporgono dalla superficie cellulare, mediante le quali aderiscono alle mucose intestinali dell'ospite. L'Escherichia coli "tedesco", indicato col numero 104, è capace di produrre una potente tossina chiamata Vero-citotossina (Vtec), sostanza che agisce come un veleno. Si sviluppa nell'intestino poi, attraverso la mucosa, passa nel sangue e colpisce il rene provocando una complicanza molto grave: la sindrome emolitico uremica. La conseguenza peggiore è l'insufficienza renale acuta che richiede la dialisi.


Chi è esposto maggiormente?
I batteri E.-Coli colpiscono soprattutto i bambini, nei quali causano forti diarree. In Italia vengono segnalate una media di 40 forme gravi pediatriche l'anno, con una mortalità del 2%. 1 bambino su 4 non guarisce completamente e mantiene un'alterata funzionalità renale per tutta la vita.

 

 

In che modo si prende l'infezione?
Attraverso il consumo di alimenti o acqua contaminati. L'infezione può verificarsi quando il microrganismo colonizza siti corporei dell'ospite diversi da quelli in cui normalmente è presente, oppure quando l'uomo viene a contatto con ceppi batterici tipici della flora batterica di altri animali, ad esempio, attraverso il consumo di carni poco cotte o di latte e suoi derivati. Se l'animale è portatore del ceppo patogeno può contaminare tutti i prodotti e l'ambiente dove vive, attraverso la dispersione delle feci in acqua e prati. I vegetali, quindi, possono essere contaminati mediante l'acqua di irrigazione. Ma attenzione anche ai carrelli della spesa, e ai pulsanti dei wc e degli ascensori, veri e propri paradisi per le colonie di batteri!


Come si previene l'infezione?
L'arma principale per sconfiggere questo batterio è l'igiene, unica difesa per prevenire ogni genere di infezioni alimentari. E' bene non consumare latte non pastorizzato, raccomandazione valida soprattutto per bambini e anziani, e carne non cotta a puntino. Evitare anche di bagnarsi in acqua dolce.
Per quanto riguarda la frutta e la verdura, basta lavare tutto in maniera corretta e magari preferire i prodotti coltivati in Italia. Per i prodotti confezionati, leggete attentamente le etichette.


La situazione in Italia
In Italia non sono stati registrati casi sospetti e il Centro nazionale di epidemiologia e sorveglianza dell'Iss ha recentemente rassicurato gli italiani annunciando che, per precauzione, è stato allertato il sistema di sorveglianza Hus, che coinvolge 20 centri di nefrologia pediatrica. Anche il sequestro da parte dei Nas di 7 quintali di cetrioli avvenuto ieri è stato svolto solo a scopo preventivo.


 

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