Tutto per colpa di un click, addetta alle pulizie ‘sbadata’ preme un interruttore e cancella decenni di ricerca

La donna ha spento un congelatore che conteneva materiale termosensibile. Polverizzato un milione di dollari

Tutto per colpa di un click, addetta alle pulizie ‘sbadata’ preme un interruttore e cancella decenni di ricerca

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I fatti si riferiscono al settembre 2020: la vita può davvero cambiare con un click, come suggerisce il titolo di un celebre film con Adam Sandler. A voler essere esatti, il ‘click’ è costato circa 1 milione di dollari e decine di anni di ricerca scientifica mandati quasi letteralmente in fumo Lo sa bene un’addetta alle pulizie di New York per cui tuttavia il cambiamento è stato tutt’altro che positivo. La donna, una dipendente della ditta di pulizie Daigle Cleaning Services, stava rassettando i laboratori del prestigioso Rensselaer Polytechnic Institute (RPI) di Troy, New York, il più antico ateneo tecnologico del mondo anglosassone, che in 200 anni di storia ha ospitato innumerevoli inventori e persino un premio Nobel. Secondo la ricostruzione fatta in tribunale, durante le pulizie la donna sarebbe stata infastidita dai continui ‘bip’ di un allarme vicino, e avrebbe perciò cercato di risolvere il problema schiacciando un interruttore. Missione apparentemente compiuta, dato che il rumore si è effettivamente arrestato. Peccato che assieme ad esso abbia smesso di funzionare anche il motore di un congelatore dove erano stoccati diversi campioni di laboratorio, accuratamente conservati a -80° C per evitare contaminazioni. L’intervento della donna avrebbe quindi fatto innalzare la temperatura fino a -32° C, causando danni irreparabili al materiale che, secondo quanto riferito, consisteva in colture cellulari e campioni relativi alla fotosintesi che avrebbero potuto far progredire la conoscenza tecnica in materia di pannelli solari. Il laboratorio ha perciò deciso di citare in giudizio la ditta di pulizie per almeno un milione di dollari. Secondo loro, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, la donna avrebbe agito con assoluta negligenza dato che sulla porta del freezer del laboratorio era stato un foglio di carta che spiegava che “in quest’area non è richiesta alcuna pulizia” e che “se si desidera disattivare l’allarme, è possibile premere il pulsante di disattivazione dell’allarme/test per 5-10 secondi”. “La maggior parte degli esemplari è stata compromessa, distrutta e resa insalvabile, demolendo più di 20 anni di ricerca”, si legge nella citazione in tribunale.

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