Truffe da “trading online”: ecco le raccomandazioni della Polizia di Stato

A Lecce la prima vittima un pensionato, ex preside di una scuola media superiore, a cui sono state portate via quasi 19 mila euro

Truffe da “trading online”: ecco le raccomandazioni della Polizia di Stato

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L’ultima allerta in ordine di tempo contro le truffe segnalata dalla Polizia Postale sulla sua pagina Facebook “Commissariato di PS Online - Italia” con un post riguarda le truffe da “trading online. La Polizia di Stato comunica nella nota che negli ultimi mesi il Centro Operativo Sicurezza Cibernetica per la Puglia ha registrato un incremento in ambito regionale delle denunce per reati di truffa aventi ad oggetto il trading online. La prima truffa risale a maggio-giugno di quest’anno a danno di un pensionato di 86 anni, ex preside di una scuola media superiore, a cui sono state portate via circa 19 mila euro. Si tratta di un fenomeno criminale estremamente insidioso soprattutto per l’ammontare del danno patito dalle vittime, che oscilla dalle poche migliaia di euro sino a raggiungere cifre considerevoli. Nello schema ricorrente la truffa prende le mosse da un contatto diretto che si instaura tra vittima e criminale sulle più note piattaforme social, e sovente anche app di incontri. Non di rado, per promuovere le proposte di investimento i truffatori utilizzano anche il nome di aziende importanti. A seconda dei casi il truffatore si presenta in veste di broker finanziario (solitamente di sesso maschile dal nome anglosassone), ovvero come donna d’affari straniera con la passione per la finanza. Seguendo un trend in costante crescita, la truffa ha come oggetto un investimento nel mercato delle cripto-valute, notoriamente caratterizzato da una volatilità di prezzo tale da incentivare il malcapitato ad investire ingenti somme di denaro con l’illusione di guadagni molto elevati (+30% della somma investita nel breve termine ed anche cifre maggiori). In tutti i casi la vittima viene invitata a registrarsi su una piattaforma online gestita dal truffatore, che ovviamente riporta dati fittizi e congegnati per motivare il malcapitato secondo uno schema tipico: rilevanti guadagni nell’immediato, che inducono la vittima ad “investire” ulteriore denaro, seguiti da rapide riduzioni sino ad azzerarsi allorché la vittima chieda di monetizzare i profitti realizzati. Le molteplici possibilità di polverizzazione ed anonimizzazione dei capitali attraverso il sistema delle criptovalute rende complesso il recupero delle somme oggetto di truffa, pertanto è importante adottare ogni possibile cautela nelle operazioni di trading online, evitando di trasferire denaro a soggetti non conosciuti, operanti per conto di piattaforme di investimento fittizie o non autorizzate all’esercizio in Italia dei servizi di investimento, e rivolgendosi ad operatori del settore qualificati e regolamentati. La Polizia di Stato raccomanda di osservare le seguenti cautele:

diffidare delle promesse di guadagni aleatori troppo sproporzionati da quelli praticati dagli istituti di credito;

verificare che il soggetto che propone il trading online sia autorizzato, visitando i siti web della Consob e della Banca d’Italia;

verificare, attraverso i motori di ricerca sul web, la presenza di eventuali blog o forum sulla società di trading o del sito internet;

non cadere nell’ulteriore trappola dei frodatori che, con il pretesto di sbloccare i rimborsi di quanto già “investito”, richiedono il pagamento di ulteriori somme di danaro: si tratta di una vera e propria estorsione. Si tratta di un’efficacie allerta che per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” può evitarci molti grattacapi. Nel caso siate comunque incappati in una frode di questo tipo potrete rivolgervi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email info@sportellodeidiritti.org o segnalazioni@sportellodeidiritti.org per valutare immediatamente tutte le soluzioni del caso per evitare pregiudizi.

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