Taglia una mano con un machete dopo una lite per un parcheggio. A scatenare il litigio tra vicini dei dissapori per un posto auto sotto casa

Le cronache e soprattutto le statistiche parlano chiaro: sono in aumento le liti in strada tra gli automobilisti. Insulti, gestacci scambiati dai finestrini delle automobili, atti violenti e rissa ormai di ordinaria amministrazione

Taglia una mano con un machete dopo una lite per un parcheggio. A scatenare il litigio tra vicini dei dissapori per un posto auto sotto casa

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Le cronache e soprattutto le statistiche parlano chiaro: le liti in strada tra gli automobilisti sono in aumento. Insulti, gestacci scambiati dai finestrini delle automobili ma soprattutto liti che degenerano sino allo scontro fisico ed in fatti drammatici costituiscono ormai l’ordinaria amministrazione per le forze di polizia sulle nostre strade e non solo. A Lacroix-Falgarde in Francia, per esempio, la notte di Capodanno, una lite tra vicini di casa per un posto auto all'aperto sotto casa si è trasformata in un aggressione con machete con una lama lunga 40 centimetri. Un uomo, Eric di 49 anni, è stato arrestato dai gendarmi dopo aver colpito il suo vicino di casa Mohamed, ferendolo gravemente alla mano sinistra, tanto da amputarla. Quando è arrivata l'auto dei gendarmi la rissa era già finita, ma i due uomini erano ancora presenti sul posto. Secondo quanto riferito dalla Polizia, Mohamed avrebbe cercato di ripararsi la testa con il braccio sinistro dal colpo sferrato con il machete dal suo vicino colpendo così la mano. L'uomo non si aspettava di trascorrere la notte di Capodanno presso l'Urgency Hospital Purpan, dove la vittima è stato immediatamente operato. Oggi mercoledì, 2 gennaio, si è aperto il processo e durante la discussione in aula, Eric, si è scusato per lungo tempo. "Mi dispiace, non volevo colpirlo. Si tratta di una sfortunata reazione", ha dichiarato, insistendo sul fatto che una disabilità del suo braccio destro non poteva permettere di brandire un'arma e mirare alla testa del suo vicino. Alla fine è stato condannato per violenza armata a 3 anni di carcere di cui 2 anni sospesi e messo alla prova con il divieto di contatto con il suo vicino. È tenuto in detenzione, in accordo con le richieste dell'accusa, "per evitare ogni rischio di reiterazione". Il tutto parte da fatti banali che sono ormai un copione: un posto auto, una frenata improvvisa, un piccolo sinistro, un sorpasso un po’ azzardato e l’altro automobilista che t’invita a scendere, t’insegue, ti sorpassa a sua volta e t’intimidisce e se ti va bene e non reagisci alla provocazione ti becchi un “vaff…” e qualche altro impropero o bestemmia, se invece il soggetto o entrambi si fermano ed iniziano a sbraitare, le vie di fatto diventano una conseguenza più che probabile negli ingorghi cittadini. Ed allora per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” non resta che dar un semplice consiglio oltreché mantenere sempre un comportamento alla guida corretto, prudente e diligente: non cedere alle provocazione e procedere regolarmente sulla propria strada e ove ci si trovi innanzi a qualche burbero avvisare immediatamente i numeri del pronto intervento “112” e “113” per fare intervenire la forza di polizia più vicina. Anche perché è bene ricordare che le conseguenze di tali sempre più frequenti litigi oltreché “sentirsi” fisicamente, sono a loro volta eventi che potrebbero causare effetti penalmente rilevanti se sul luogo dovesse intervenire l’autorità di pubblica sicurezza, quali per esempio la fattispecie delittuosa individuata dall’art. 588 del codice penale, la rissa, che non richiede la querela di parte per determinare l’azione penale.

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