Sull’aumento dei prezzi negli alimentari: “Difendere fasce deboli”. Secondo l'Istat i prezzi degli alimentari alle stelle +3,3%. Stangata su frutta, verdura, latte e caffè mentre otto famiglie su dieci costrette a tagliare i loro consumi.

Uno scenario drammatico, secondo Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, quello tratteggiato dall’Istat, che dati alla mano sottolinea forte impennata dei prezzi.Un carrello della spesa sempre più pesante.

aumento dei prezzi negli alimentari

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Nel mese di maggio, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), comprensivo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% rispetto al mese di aprile 2011 e del 2,6% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (lo stesso valore registrato ad aprile). Il dato definitivo conferma la stima provvisoria.

L’inflazione acquisita per il 2011 è pari al 2,3%.

L’inflazione di fondo, calcolata al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi, si stabilizza all’1,8%.

Al netto dei soli beni energetici, il tasso di crescita tendenziale dell’indice dei prezzi al consumo sale al 2,1% dal 2,0% di aprile 2011.

Rispetto ad un anno prima la variazione dei prezzi dei beni sale al 3,0%, con una lieve accelerazione rispetto ad aprile 2011 (+2,9%) e quella dei prezzi dei servizi si porta al 2,3% dal 2,2% del mese precedente.
Come conseguenza di tali andamenti, il differenziale inflazionistico tra beni e servizi resta invariato rispetto al mese di aprile.

Il principale effetto di sostegno alla dinamica dell’indice generale, a maggio, deriva dal forte rialzo congiunturale dei prezzi dei Beni alimentari (+0,7%) che determina una netta accelerazione del loro tasso tendenziale di crescita (2,9% dal 2,2% di aprile). Effetti di contenimento, invece, si devono alla stabilizzazione su base mensile dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati e alla diminuzione dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-0,9% rispetto ad aprile) e dei Beni non durevoli (-0,3% sul mese precedente).
I prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza dai consumatori aumentano dello 0,4% rispetto al mese precedente e del 3,5% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (era +3,3% ad aprile 2011).

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,2% su base congiunturale e del 3,0% su base annua, con un’accelerazione di un decimo di punto percentuale rispetto ad aprile 2011 (+2,9%).
Anche in questo caso si conferma la stima preliminare.

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, aumenta dello 0,1% su base mensile e del 2,6% rispetto a maggio 2010.


 

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