Studio UEFA sulla salute dei calciatori

La UEFA lancia uno studio innovativo per proteggere la salute e le prestazioni dei giocatori

Studio UEFA sulla salute dei calciatori

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La UEFA ha annunciato ufficialmente il lancio di una nuova importante iniziativa volta ad analizzare il carico di lavoro dei calciatori professionisti in Europa. Lo studio, supportato dall'Associazione dei Club Europei (ECA), dalle Leghe Europee e dalla FIFPRO Europe, mira a fornire soluzioni scientificamente fondate per gestire l'intensità della partita e l'affaticamento generale dei giocatori La ricerca sarà condotta in due fasi principali:

Prima fase: Definizione del termine "carico" così come inteso da tutti gli attori coinvolti: allenatori, giocatori, staff medico, club ed esperti. Questa fase registrerà parametri quali infortuni, calo delle prestazioni e benessere mentale e fisico dei giocatori.

Seconda fase: analisi dei dati storici, esame delle modifiche regolamentari, delle fluttuazioni del calendario delle gare e delle tendenze tecnico-tattiche che incidono sul numero di infortuni e sulle prestazioni.

L'iniziativa sarà interdisciplinare e vedrà il contributo di esperti in settori quali scienze motorie, medicina, psicologia e gestione delle prestazioni. Si prevede che produrrà articoli scientifici, linee guida pratiche e raccomandazioni per gli organi amministrativi, con l'obiettivo di riformare le politiche e le strutture relative al carico di lavoro sportivo. Questo studio fa parte di una strategia più ampia della UEFA per proteggere il gioco e la salute dei giocatori, in un momento in cui l'intensità del calendario delle partite sta causando crescenti preoccupazioni nel mondo del calcio. Il nuovo studio scientifico sul "carico" dei giocatori annunciato dalla UEFA, in collaborazione con FIFPRO, l'Associazione dei Club Europei e le Leghe, dovrebbe avere molteplici e significativi impatti sul calcio europeo. Se l'iniziativa verrà completata con successo e le sue raccomandazioni saranno implementate, il risultato più immediato e significativo sarà la riduzione degli infortuni, nonché il miglioramento generale della salute dei calciatori. L'analisi dei dati e la comprensione dell'affaticamento e del carico – fisico e mentale – consentiranno alle squadre di gestire i giocatori in modo più mirato, limitando i fenomeni di sovraffaticamento e gli infortuni cronici. Allo stesso tempo, i risultati dello studio potrebbero servire da base per modifiche al calendario delle competizioni. Se fosse scientificamente dimostrato che un'eccessiva attività agonistica grava gravemente sui giocatori, la UEFA e le leghe saranno chiamate a rivedere la struttura dei campionati, eventualmente limitando le partite amichevoli o introducendo periodi di riposo obbligatori. Inoltre, lo studio mira a portare alla pubblicazione di linee guida scientificamente fondate per l'allenamento, la riabilitazione e la prevenzione degli infortuni, fornendo un quadro comune di buone pratiche per tutte le squadre. La partecipazione del sindacato dei calciatori (FIFPRO) rafforza il ruolo dei calciatori nel processo decisionale e si prevede che rafforzerà la loro voce nelle discussioni riguardanti il ​​calendario delle partite e la gestione generale della loro carriera. A lungo termine, ottimizzare il carico competitivo può contribuire ad allungare la carriera dei giocatori, a mantenere un alto livello di prestazioni e a offrire uno spettacolo migliore ai tifosi. Tutto questo, naturalmente, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, a condizione che le proposte dello studio non rimangano solo negli articoli scientifici, ma vengano implementate concretamente da organizzatori, squadre e allenatori. Se ciò accadrà, il calcio europeo avrà compiuto un grande passo verso un modello di sviluppo più umano, sano e qualitativo. Per ora, è solo il primo passo...

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