Sport e violenza. Atti di violenza aumentati in occasione di manifestazioni sportive attorno agli stadi

disordini partita coppa Italia 2014 a Roma

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Disordini da parte di tifosi e tafferugli ai margini della finale di Coppa Italia a Roma, prima della partita. Il tema della sicurezza attorno agli stadi è balzato agli onori della cronaca nelle ultime ore. Nuovi episodi confermano ora come la violenza durante le manifestazioni sportive sia aumentata rispetto allo scorso anno. Nel 2009 si era assistita a una pausa momentanea. Infatti mentre i numeri dell’Osservatorio del Viminale relativi alla stagione sportiva 2008/2009 parlano di incidenti in sensibile diminuzione e di un drastico calo dei feriti da stadio (-48% tra le Forze dell’Ordine; - 20% tra i tifosi), si passa nella stagione successiva, secondo i dati del Ministero dell’Interno, addirittura alla quasi quadruplicazione dei DASPO. La stagione calcistica 2011/12 ha visto un andamento stabile degli incidenti con feriti nei gironi di andata (28 in 1.131 incontri di serie A, B e Lega Pro), peraltro caratterizzato dalla riduzione degli eventi in serie A (da 13 a 11) e in Lega Pro (da 9 a 5) e da uno sconcertante incremento in serie B (da 3 a 12, aumento del 300%) rispetto allo stesso periodo del campionato precedente. L’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive ha individuato la tifoseria della Nocerina come la più esagitata. In effetti, rispetto alla stagione precedente gli arrestati sono scesi da 50 a 33, i denunciati da 270 a 188 e solo in 2 incontri è stato necessario l’uso di lacrimogeni. Anche dal lato della prevenzione le cifre appaiono chiare: sono stati emessi ben 1.059 DASPO e la speciale classifica dei destinatari vede largamente in testa i tifosi del Napoli (360) seguiti da quelli della Roma (240).
Pur di fronte a dati così eloquenti, rimangono impresse nella memoria le immagini degli ultras del Genoa che impongono la sospensione della partita con il Siena e la consegna delle maglie da parte
dei giocatori genoani, nonché le parole preoccupate del segretario dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia Enzo Marco Letizia (che segnala come “i violenti sono sempre più giovani, spesso intolleranti e razzisti”) ed alcuni retroscena emersi dalla recente inchiesta sulle scommesse
nel calcio (commistione di interessi tra tesserati, ultras, criminalità comune ed anche criminalità organizzata). Nel 2013, 258 atti di violenza commessi nelle vicinanze degli impianti sportivi sono stati registrati nella statistica criminale di polizia. Sono stati, peraltro, i luttuosi fatti avvenuti a Catania nel febbraio 2007 ad aver riproposto, in modo tragicamente attuale, la discussa problematica attinente le ripetute manifestazioni di violenza in occasione degli eventi sportivi, con particolare riferimento al gioco del calcio. La questione, ad onor del vero, è tristemente datata e, pertanto, sorge il dubbio che solamente la morte dell’Ispettore Capo Filippo RACITI abbia in qualche modo imposto agli organi competenti una seria riflessione ed un pronto intervento. È la prima volta dal 2013, che la violenza attorno agli stadi aumenta soprattutto nei confronti dei poliziotti. In particolare spicca l'incremento della violenza e delle minacce nei confronti di poliziotti. Se nel 2012 questi ultimi avevano subito pochi attacchi verbali o fisici, lo scorso anno si è registrata una crescita esponenziale (+85%).Per "atti di violenza" si intendono schiaffi, pugni e calci. Giovanni D'Agata , presidente dello “Sportello dei Diritti”, sostiene sanzioni severe nei confronti delle persone che compiono atti di violenza nella speranza che, almeno allo scopo di rendere onore a chi ha perso la vita per spirito di servizio, il futuro veda tutte le componenti istituzionali, comprese quelle sportive, seriamente e fattivamente impegnate nella medesima direzione.
 

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