Specie aliene del mare, a Torre Pali pescato un pesce tropicale velenoso
Si tratta del pesce scorpione: la puntura può creare gravi danni (anche letali). La specie originaria del mar Rosso è entrata nel Mediterraneo attraverso il Canale di Suez

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Una rara specie di pesce tropicale, classificata come 'aliena', è stata ritrovata oggi nello specchio d'acqua di Torre Pali, frazione di Salve, sul Mar Ionio. Si tratta di un esemplare di pesce scorpione o leone, una specie diffusa nel Mar Rosso e nell'Oceano Pacifico, dal Sud-Est asiatico fino all'Australia, dal Giappone alla Polinesia. Abita le lagune e i fondali sassosi e di barriera fino a 150 metri di profondità. L'esemplare è finito nelle reti di un pescatore professionista, Perrone Daniele, che ha avvisato l'associazione “Sportello dei Diritti” dalla quale, come da 'protocollo specie aliene', è partita la segnalazione alla guardia costiera di Gallipoli, settore specie aliene e alla D.ssa Diana D’Agata, Veterinary Surgeon nel Regno Unito, esperta di fauna marina che, dopo aver visionato la foto, ha confermato la specie. L'esemplare catturato questa mattina, 25 giugno 2025, a 35 metri di profondità, a 3 miglia dalla costa, è di circa 20 centimetri e del peso di 200 grammi circa. È uno dei pesci più pericolosi al mondo, perché il veleno che rilascia tramite i suoi aculei nel caso si senta attaccato può causare seri danni ad altri esseri viventi, incluso l’uomo. Nel caso di puntura un primo intervento è mettere sulla zona colpita acqua calda ad almeno 45 gradi e quindi rivolgersi ad un medico. Il pesce leone è una specie infestante in quanto non ha predatori naturali e rappresenta un rischio per gli ecosistemi che invade. Recentemente, ben tre esemplari di pesce scorpione sono stati segnalati a Gallipoli e due anche al largo della costa della Calabria, nelle acque di Le Castella in provincia di Crotone e a Marina di Gioiosa Ionica, in provincia di Reggio Calabria. L’esemplare di Le Castella era finito intrappolato nella rete di un pescatore che ha immediatamente avvisato del ritrovamento l’Associazione Isola Ambiente Apnea. Il pesce scorpione di Marina di Gioiosa, invece, è stato scorto durante un’immersione ricreativa organizzata da un centro sub della zona. Il pesce scorpione è commestibile, ma è protetto da spine molto lunghe e velenose sulla zona dorsale, anale e pelvica: la puntura di queste spine può creare gravi danni a chi la subisce, in rari casi anche con esito letale. Bisogna, inoltre, precisare che il pesce scorpione è parte della campagna di allerta denominata “Attenti a quei 4!” realizzata dall’ISPRA e dall’Istituto per le risorse biologiche e biotecnologiche marine del Cnr. Questo progetto vuole educare la cittadinanza non solo a riconoscere i quattro pesci tropicali alieni che abitano sempre più le nostre acque, ma anche a fare pronta segnalazione agli enti competenti quando questi vengono avvistati. Negli ultimi tempi oltre al pesce scorpione, infatti, sono arrivati nel Mediterraneo dal Canale di Suez altre tre specie estranee che sono: il pesce palla maculato, il pesce coniglio scuro e il pesce coniglio striato. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, invita chiunque abbia visto o catturato uno di questi pesci in acque italiane ad inviare eventuali foto/video via WhatsApp al numero 3889411240 o attraverso il gruppo Facebook “Sportello dei Diritti”.