Selfie mania: tigre attacca un turista mentre cerca di scattare una foto
L'uomo voleva un selfie con una tigre nel parco turistico "Tiger Kingdom" in Thailandia. L’intera scena è stata ripresa in un video, pubblicato giovedì sui social, che è diventato immediatamente virale, scatenando un’ondata di commenti indignati. Per lo Sportello dei Diritti il fenomeno del “Killfie” o "selfie estremo" uccide centinaia di persone nel mondo e potrebbe essere inserito nella lista delle attività più pericolose al mondo

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Quella che doveva essere una vacanza meravigliosa si è trasformata quasi in tragedia quando un turista indiano è stato attaccato da una tigre mentre cercava di scattarsi un selfie con il felino. L'incidente è stato ripreso in un video che è diventato immediatamente virale e ha riacceso il dibattito internazionale sull'uso degli animali selvatici nel turismo. Nel video, l'uomo si inginocchia accanto alla tigre incatenata e cerca di abbracciarla per la foto, mentre si vede un custode che guida l'animale con un bastone. All'improvviso la tigre lo getta a terra e gli si avventa addosso, facendolo urlare di terrore. Secondo i media locali, il personale è intervenuto immediatamente e l’uomo è stato soccorso riportando ferite lievi. L’incidente è l’ennesima prova che un selfie di troppo ha rischiato di trasformarsi in dramma. La nuova moda che dilaga tra gli amanti dei selfie e dei social network risulta, infatti, quella di immortalarsi in pose così estreme da essere pericolose per la propria vita, per il puro piacere di ottenere più commenti e like. Dunque, video e diretta Facebook, una strage che continua, una messa in fila di vite sprecate, che davvero è difficile da decifrare con qualsiasi parametro riconducibile al buonsenso della persona umana. La via più efficace resta comunque quella della prevenzione legata alla divulgazione degli effetti nefasti del fenomeno in oggetto ovvero maggior controllo da parte dei gestori dei video che circolano in rete; far precedere le immagini da frasi che mettano in guardia sul contenuto nocivo o pericoloso delle stesse invitando a non replicare quanto si vedrà o, ancora, attraverso la rimozione dei video più pericolosi che possono creare allarmanti effetti emulativi. L'organizzazione Wildlife Friends Foundation Thailand (WFFT) ha denunciato fermamente l'accaduto e ha rinnovato l'appello a vietare universalmente l'interazione tra esseri umani e animali selvatici nei parchi turistici. Come riporta, il numero di grandi felini in cattività in Thailandia è triplicato negli ultimi sette anni a causa della crescente domanda di "esperienze" turistiche e spettacoli esotici. In un rapporto congiunto, i leader della WFFT, Edwin Wiek e Tom Taylor chiedono il divieto assoluto di possedere grandi felini da parte di privati, il divieto di interazione dei turisti con gli animali selvatici e norme più severe in materia di licenze, trasporto e cura. "La commercializzazione della fauna selvatica mette in pericolo gli animali, le persone e la biodiversità. Questo abuso deve cessare. Per la loro sicurezza e la nostra", sottolinea la WFFT. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, l'incidente di Phuket non è isolato. Si sono verificati gravi attacchi di tigri in Romania e Australia, sollevando preoccupazioni circa la sicurezza di visitatori e lavoratori. Gli esperti avvertono che gli animali selvatici, soprattutto se tenuti in cattività e sotto stress, reagiscono in modo imprevedibile. Ecco il link del video disponibile all’indirizzo: https://www.itemfix.com/v?t=aoigkf