Selfie mania: ragazza di 17 anni voleva una bella foto del tramonto, scivola e muore

L'adolescente ha scavalcato la ringhiera ed è caduta da una rupe di 30 metri. Scattare la foto perfetta è costata la vita alla giovane che voleva scattarsi una foto dalla scogliera a Moffat Beach, nel Queensland, in Australia, quando ha perso l'equilibrio cadendo da 30 metri di altezza. Per lo Sportello dei Diritti il fenomeno del “Killfie” o "selfie estremo" uccide centinaia di persone nel mondo e potrebbe essere inserito nella lista delle attività più pericolose al mondo"

Selfie mania: ragazza di 17 anni voleva una bella foto del tramonto, scivola e muore

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Quella che doveva essere una vacanza meravigliosa si è trasformata in tragedia per una ragazza di 17 anni che è morta, sabato 13 dicembre 2025, dopo essere caduta da una scogliera di 30 metri a Moffat Beach, nel Queensland, in Australia. L'incidente è avvenuto mentre cercava di scattare una foto del tramonto da dietro una ringhiera con le sue amiche: "Si sono arrampicate sulla ringhiera per vedere meglio il tramonto e scattare delle foto", ha detto l'ispettore di polizia Peter Hocken ai media locali. Ma la ragazza diciassettenne "è scivolata ed è caduta per 30 metri sulle rocce sottostanti ", ha aggiunto la stessa fonte. "Purtroppo, un passo falso le è costato la vita". Gli amici dell'adolescente e i passanti che hanno assistito alla scena hanno cercato di soccorrerla rapidamente prima dell'arrivo dei soccorsi. Una donna è rimasta leggermente ferita. La 17enne è stata infine trovata dai vigili del fuoco in condizioni critiche, con gravi ferite alla testa che hanno causato il suo decesso. Le autorità australiane hanno avvertito i visitatori di non avvicinarsi alle recinzioni quando visitano i punti panoramici: "Soprattutto in questo periodo dell'anno, ma anche durante tutto l'anno, vi preghiamo di rispettare le barriere presenti ", ha affermato Ryan Dubyk del Queensland Fire and Rescue Service. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, l’incidente è l’ennesima prova di una strage silenziosa da selfie. La nuova moda che dilaga tra gli amanti dei selfie e dei social network risulta, infatti, quella di immortalarsi in pose così estreme da essere pericolose per la propria vita, per il puro piacere di ottenere più commenti e like. Dunque, foto, video e diretta Facebook, una strage che continua, una messa in fila di vite sprecate, che davvero è difficile da decifrare con qualsiasi parametro riconducibile al buonsenso della persona umana. La via più efficace resta comunque quella della prevenzione legata alla divulgazione degli effetti nefasti del fenomeno in oggetto ovvero maggior controllo da parte dei gestori delle immagini e dei video che circolano in rete; far precedere le immagini da frasi che mettano in guardia sul contenuto nocivo o pericoloso delle stesse invitando a non replicare quanto si vedrà o, ancora, attraverso la rimozione dei video più pericolosi che possono creare allarmanti effetti emulativi.

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