Salmonella in melone cantalupo Del Monte e Sysco, allarme in Canada. Lo segnala oggi l'Ufficio federale della sicurezza alimentare canadese (CFIA) che raccomanda alla popolazione di non mangiarlo

meloni cantalupo

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Il melone, succoso frutto in queste ore sta diventando un incubo per numerosi canadesi, preoccupati che possa essere fonte di alcuni focolai di salmonellosi. L’allarme arriva dalla Canadian Food Inspection Agency (CFIA) che ha appena avviato un’inchiesta al riguardo in collaborazione con la FDA (Food and Drug Administration) statunitense oltre che i funzionari sanitari locali. In particolare la FreshPoint Vancouver, Ltd. ha richiamato dal mercato una particolare produzione di melone cantalupo prodotto dalla Del Monte e Sysco, a causa di una possibile contaminazione con Salmonella typhimurium. E’ stata avviata anche un’inchiesta di conferma e comprensione che si promette essere rapidissima, per evitare che l’epidemia di salmonella si diffonda ulteriormente. Nel frattempo è stata avviata anche una campagna informativa che illustra al meglio i sintomi della salmonellosi. Attualmente si stanno ancora verificando i luoghi in cui è stato spedito il melone oltre le province di Alberta, British Columbia e Manitoba. La CFIA allerta i consumatori: se si è acquistato un melone cantalupo occorre chiederne al rivenditore di controllare la provenienza. Nell’eventualità peggiore, il melone va buttato e non consumato: il lavaggio o il taglio della buccia, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” non risolve l’infezione. Anche se il caso di salmonellosi in questione riguarda il Canada, è sempre buona norma rinfrescarsi la memoria con quelli che sono i sintomi della patologia, comunque ben nota anche in Italia e legata al consumo di numerosi alimenti. Sono febbre, diarrea e dolori addominali che si sviluppano dopo 12-72 ore dal contagio ecco i sintomi. La malattia dura al massimo una settimana e nella maggior parte dei casi non occorre una terapia specifica. Tuttavia in alcune persone la diarrea ed i dolori sono talmente violenti da costringere il paziente ad un ricovero in ospedale. Senza escludere i casi in cui l’infezione dall’intestino si diffonde nel sangue ed in altri organi. Particolarmente a rischio in tal senso sono i bambini, di età inferiore ai 5 anni, ma anche le persone anziane e quelle con un sistema immunitario compromesso. Per loro, ai primi sintomi è sempre importante un controllo approfondito per una rapida diagnosi.

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