Rischio intossicazione per istamina oltre i limiti in due marchi di filetti di acciughe ritirati dalla vendita

Allerta del Ministero della Salute la terza per istamina in 3 giorni

Rischio intossicazione per istamina oltre i limiti in due marchi di filetti di acciughe ritirati dalla vendita

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Il Ministero della Salute ha pubblicato sul sito del dicastero nella pagina dedicata alle allerte alimentari nella sezione "Avvisi di sicurezza", il richiamo a scopo precauzionale dagli scaffali dei negozi di due diversi marchi di filetti di acciughe, prodotti dalla stessa azienda, la F.lli Orlando Srl, con sede a Balestrate, in provincia di Palermo. Il motivo è la possibile presenza di istamina oltre i limiti di sicurezza, una sostanza che può scatenare reazioni simili a un’intossicazione alimentare. Nel dettaglio il ritiro dagli scaffali riguarda specificatamente il lotto 24058AC, con scadenza fissata per il 27/08/2026. I marchi coinvolti nel richiamo sono Gold Fish “Filetti di acciughe in olio di semi”, vaso da 720g, e U’Piscaturi “Filetti di acciughe in olio di semi” vaso da 720g. I filetti di acciughe richiamati sono stati prodotti sempre dallo stesso produttore, l’azienda F.lli Orlando Srl. (marchio di identificazione IT T294H CE) nello stabilimento attivo sito a Balestrate, nella città metropolitana di Palermo, in contrada Piano Trappeto snc. L'istamina è un composto azotato ampiamente diffuso nell'organismo ma che in alte concentrazioni negli alimenti può scatenare problemi a chi lo assume. Questa dipende dalla ricchezza in amminoacidi liberi e dalla presenza di determinati microorganismi. L'esempio più caratteristico di cibo ricco di istamina è proprio il conservato troppo a lungo e/o in maniera inopportuna. Nel pesce, la formazione di istamina è riconducibile in parte a fenomeni conseguenti alla morte dell'animale ma spesso alla proliferazione di germi che hanno contaminato le carni. Pertanto Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, invita chiunque avesse acquistato questo prodotto a non consumarlo e restituirlo al punto vendita di acquisto o all’ufficio igiene degli alimenti e nutrizione della ASL locale.

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