RIFORMA DELLA GIUSTIZIA TRIBUTARIA NO ALLA CORTE DEI CONTI

RIFORMA DELLA GIUSTIZIA TRIBUTARIA NO ALLA CORTE DEI CONTI

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Il Presidente del Consiglio Prof. Avv. Giuseppe Conte, durante la conferenza stampa del 28 dicembre 2019, ha dichiarato:

"Siamo molto ambiziosi, dobbiamo mettere mano alla giustizia tributaria, con il pieno coinvolgimento delle forze politiche. Il mio obiettivo è quello di ridurre un grado di giudizio, sarebbero sufficienti due gradi per la giustizia tributaria, non si può restare appesi dieci anni a una cartella".

L'intervento del Presidente Conte ha fatto seguito all'intervento della Corte dei Conti, che si è dichiarata disponibile a gestire la Riforma della Giustizia Tributaria. Ciò fa sorgere sospetti !!!!!

Non sono assolutamente d'accordo, come peraltro fatto presente da tutti gli organismi nazionali del settore tributario.

È bene sapere che il Codice di Giustizia Contabile (Decreto Legislativo n. 174 del 26 agosto 2016, adottato ai sensi dell'art. 20 della Legge n. 124 del 07 agosto 2015) prevede che la Corte dei Conti:

- ha giurisdizione nei giudizi di conto, di responsabilità amministrativa per danno all'erario e negli altri giudizi in materia di contabilità pubblica (art. 1, primo comma);

- sono organi di giurisdizione contabile di primo grado le sezioni giurisdizionali regionali, con sede nel capoluogo di regione (art. 9, primo comma);

- sono organi di giurisdizione contabile di secondo grado le sezioni giurisdizionali centrali di appello, con sede in Roma (art. 10, primo comma).

Dalla suddetta breve normativa risulta evidente che:

- la Corte dei Conti tutela prevalentemente gli interessi erariali, per cui è fortemente limitato il diritto di difesa del cittadino - contribuente (art. 24 della Costituzione);

- gli eventuali processi tributari si svolgeranno soltanto in due fasi presso le sedi regionali e presso la sede centrale di Roma, ed anche questo comprometterebbe seriamente il diritto di difesa del cittadino - contribuente, soprattutto per quanto riguarda i costi da sopportare;

- infine, ci potranno essere sensibili riduzioni tra i difensori legittimati alla difesa.

Invece, la Riforma Strutturale della Giustizia Tributaria, per essere seria e garante dei principi costituzionali, deve essere gestita, con tre gradi di giudizio, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, con giudici professionali, a tempo pieno, vincitori di concorso pubblico e ben retribuiti, non come oggi a 15 euro nette a sentenza depositata e zero euro per le sospensive !!!!!

Presso le Commissioni Seconda e Sesta del Senato sono in discussione quattro Disegni di Legge, tra cui il Disegno di Legge n. 1243/2019 della Lega, che ha ripreso integralmente il mio Progetto di Legge e che spero possa essere approvato definitivamente entro quest'anno per consentire al cittadino - contribuente ed a tutti gli attuali difensori tributari (nessuno escluso) di potersi difendere davanti a giudici terzi ed imparziali (art. 111, secondo comma, della Costituzione) presso i futuri Tribunali Tributari, le Corti di Appello Tributarie e la Corte di Cassazione (tre gradi di giudizio e mai due).

 

Avv. Maurizio Villani

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