Riclassamento sugli estimi catastali a Lecce. Annullati i primi cinque atti impugnati dalla sezione 4 della Commissione Tributaria Provinciale di Lecce.

Concesse anche le sospensive nell'udienza del 13 giugno al primo ricorso collettivo tributario italiano

P.zza S.Oronzo Lecce

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Una notizia straordinaria, o meglio due, quelle che Giovanni D’Agata presidente e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, annuncia in tempo reale dopo che sono giunte le pubblicazioni delle prime decisioni della Corte Tributaria Provinciale di Lecce sulla questione di rilevanza nazionale degli avvisi di accertamento catastali notificati a decine di migliaia di contribuenti leccesi dall’Agenzia del Territorio di Lecce in tema di rilassamento degli estimi catastali su input dell’amministrazione comunale del capoluogo salentino.
Sono state pubblicate in data odierna, infatti, le prime cinque sentenze della IV sezione della Commissione Tributaria Provinciale di Lecce che annullano completamente altrettanti avvisi di accertamento cui avevano proposto ricorso alcuni contribuenti leccesi difesi dal noto tributarista avvocato Maurizio Villani.
La Corte ha ritenuto fondate, infatti, le doglianze dei ricorrenti circa il palese difetto di motivazione degli avvisi, che pertanto sono stati annullati in toto. Mentre a nulla sono valse le repliche della stessa Agenzia del Territorio che aveva cercato in sede di controdeduzioni di “rimediare alla carente motivazione dell’avviso di accertamento”.
Al contempo, dev’essere segnalata un’altra storica decisione della stessa IV sezione della CTP di Lecce che all’udienza di ieri 13 giugno nella quale è stato discusso per la prima volta in Italia il primo ricorso collettivo presentato dallo dello “Sportello dei Diritti”. In tale sede i giudici tributari hanno concesso la sospensiva degli atti di accertamento cui avevano ricorso collettivamente 24 contribuenti, con ciò confermandosi la bontà della scelta procedurale di effettuare per la prima volta in Italia il ricorso collettivo tributario al posto di quello individuale molto più oneroso per i singoli cittadini.
Alla luce di tali sensazionali decisioni riteniamo doveroso che l’Agenzia del Territorio ne tragga le dovute conseguenze ed annulli in via d’autotutela tutti gli atti di accertamento notificati ai contribuenti salentini e che l’amministrazione comunale faccia un mea culpa per aver determinato tanto subbuglio nella collettività della città di Lecce.
 

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