Richiamato Castelmagno Dop a rischio contaminazione da Escherichia Coli

Due i provvedimenti disposti per altrettanti lotti dal Ministero della Salute su segnalazione degli stessi produttori. Ecco quelli interessati

Richiamato Castelmagno Dop a rischio contaminazione da Escherichia Coli

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Sono due i richiami di Castelmagno Dop segnalati oggi dal Ministero della Salute su indicazione degli stessi produttori per il rischio di contaminazione alimentare, in entrambi i casi dal batterio Escherichia Coli “verocitotossico” (Stec o Vtec). Un primo richiamo riguarda due lotti specifici del Castelmagno Dop a marchio Beppino Occelli dell’Azienda Beppino Occelli Formaggeria Srl. La denominazione di vendita è "Beppino Occelli", ma commercializzato da "Beppino Occelli Agrinatura Srl". Il problema riguarda la possibile presenza di E. Coli STEC. I lotti di produzione del formaggio sono due e nello specifico il 23147011 e il 23154011 prodotti in forme di peso variabile e le date di scadenza rispettivamente dal 02/03/2024 al 12/05/2024. La sede dello stabilimento è località Prella 65/C a Farigliano. Con la nota ufficiale del dicastero è stato anche disposto che il formaggio sia immediatamente ritirato dal mercato. Un’altra segnalazione del richiamo di un altro Castelmagno DOP a rischio contaminazione dal medesimo batterio arriva dal Ministero della Salute con riguardo a due lotti specifici del formaggio Castelmagno Dop a marchio Terre D’Italia dell’Azienda Beppino Occelli Formaggeria Srl. Con la nota ufficiale del dicastero è stato anche disposto che il formaggio sia immediatamente ritirato dal mercato dalla società GS SpA che lo ha commercializzato. Il problema riguarda la possibile presenza di E. Coli STEC. I due lotti di produzione del formaggio sono il 23147011 e il 23154011 prodotti in forme di peso variabile da 2,00 kg e la data di scadenza dal 02/03/2024 all’11/05/2024. La sede dello stabilimento è a Farigliano in provincia di Cuneo in località Prella 65/C. Anche qui l’indicazione è quella di non consumare il formaggio in questione e di riportarlo al punto vendita dove è stato effettuato l’acquisto. "Non è la prima volta, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che viene segnalata la presenza di questo pericoloso batterio in prodotti alimentari e quindi dannosi per la salute. Pertanto, si raccomanda ai consumatori, che hanno acquistato questo prodotto di far attenzione al marchio e ai lotti. Se corrispondono a quegli evidenziati dal Ministero è indispensabile che non si consumino e che vengano prontamente riconsegnati presso il punto d’acquisto, dove l’esercente o i suoi addetti dovranno adoperarsi per restituirne il prezzo. Va detto che l'autorità, in questo caso il Ministero della Salute, può anche stabilire la revoca del ritiro e del richiamo dei prodotti".Si ricorda che l'Escherichia Coli è un batterio che si trova frequentemente nell'intestino sia degli uomini che degli animali, costituendone parte integrante della normale flora intestinale. Nella maggior parte dei casi sono innocui, ma ne esistono di alcuni tipo che possono mettere a rischio la salute provocando nei casi più lievi crampi addominale, vomito e diarrea, fino a quelli più gravi che possono portare a serie infezioni, causate da acqua o cibo contaminati, soprattutto da alimenti come frutta e verdura, che vengono spesso consumati crudi, ma anche da latte non pastorizzato e carne non cotta, risultando pericoloso soprattutto per i bambini piccoli e gli anziani. L'E.coli è sensibile al calore, per cui generalmente cottura dei cibi permette di neutralizzarlo.

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