Quinoa bianca richiamata per rischio chimico

Quinoa bianca richiamata per rischio chimico

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Il ministero della Salute ha segnalato il richiamo da parte del produttore di un lotto di Quinoa Bianca a marchio Lina. Il provvedimento è stato disposto per l’elevato contenuto di Chlorpyrifos e Chlorate: la prima sostanza è un pesticida vietato dalla Commissione Europea da gennaio 2020 con i regolamenti 2020/17 e 2020/18, mentre il clorato deriva dall’utilizzo di acqua clorata durante la trasformazione degli alimenti e la disinfezione dei relativi macchinari. Il prodotto in questione è venduto in confezioni da 500 g con il numero di lotto 123023QU e il termine minimo di conservazione del 23/07/2024. La quinoa è stata prodotta in Perù, dall’azienda Agritrade S.A.C. ma è commercializzata in Italia da Zorzoli Giovanni SRL di Vigevano. La quinoa deriva da una pianta erbacea originaria del Sud America, in particolare in Bolivia e in Perù. Solitamente viene considerata un cereale, anche se erroneamente perché in realtà questa pianta è imparentata alla barbabietola e alla pianta di spinaci. La quinoa viene considerata una delle piante con maggiori proprietà nutritive al mondo, anche se viene usata come se fosse un cereale, per via del suo alto contenuto di amido, la quinoa non contiene glutine, per questo è particolarmente indicata per le persone che soffrono di celiachia. Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda a scopo precauzionale di non consumare il prodotto con il numero di lotto segnalato e, se possibile, restituirlo al punto vendita d’acquisto. Non essendo possibile stabilire un livello di esposizione sicuro per i consumatori, esiste un potenziale rischio per la salute umana.

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