Prezzi: guidare è diventato ancora più costoso negli ultimi anni. L'aumento dei costi per il carburante la principale causa dell'"inflazione" dell'auto.

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Guidare e possedere un&\#39;auto è sempre più costoso. Lo sappiamo e lo percepiamo tutti, ma lo confermano oggettivamente i dati diffusi dal Automobile Club d’Europa (ACE), secondo cui non solo continua ad aumentare il costo del carburante ma anche quello della manutenzione delle autovetture dal 2005 al 2010 che segna uno sconfortante + 41 % in più rispetto al costo generale dello standard di vita, come tiene a precisare Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale "Tutela del Consumatore" di Italia dei Valori e fondatore dello "Sportello dei Diritti".
Lo studio fa riferimento all’analisi della media delle autovetture a benzina con cilindrate comprese fra 1001 cc e 1500 cc, considerando una percorrenza annua di 15.000 chilometri, che è assai vicina al valore medio degli italiani. Già prendendo in analisi i prezzi di listino delle autovetture, questi hanno fatto quindi registrare un incremento di 6 punti percentuali rispetto all&\#39;andamento generale dei prezzi; dato che scaturisce da una dinamica più accentuata dell&\#39;inflazione all&\#39;inizio del decennio considerato, mentre negli ultimi anni la crescita dei prezzi delle auto è stata più contenuta.
La crescita più elevata dei prezzi è verificabile però per i costi di esercizio con ben il 10 % in più rispetto all&\#39;inflazione. Come è noto, e come continuiamo a denunciare da anni a causa di scelte assolutamente inadeguate da parte del legislatore e dei precedenti governi, i maggiori aumenti riguardano i premi per l&\#39;assicurazione R.C.Auto, che nel 2001 erano la quarta voce di spesa, dopo ammortamento, carburante e manutenzione e che, con una crescita di ben il 210 %, balzano al secondo posto nel 2011.
Da capogiro anche gli aumenti per il bollo (+84%) e per i pneumatici (+82%), anche se vi è da dire che queste voci di spesa hanno un&\#39;incidenza inferiore rispetto al complesso dei costi di esercizio e va precisato che crescono meno rispetto all’inflazione quelle relative all&\#39;ammortamento, agli acquisti di carburante e alle manutenzioni e riparazioni.
L&\#39;ammortamento del prezzo dell&\#39;autoveicolo, che ovviamente costituisce il costo maggiore, cresce tra il 2001 e il 2011 del 23%, sempre meno dell&\#39;inflazione perché in questa voce vengono considerati anche gli interessi sulla cifra investita nell&\#39;auto. Poiché il costo del denaro si è considerevolmente ridotto negli ultimi anni, anche l&\#39;onere per l&\#39;ammortamento ne è stato positivamente influenzato. In tal senso, risulta particolarmente ridotta la crescita dei costi di manutenzione e le riparazioni. Il costo medio passa da 1.010 euro del 2001 a 1.040 euro del 2011.
L&\#39;aumento registra solo un + 3%, ma ciò è determinato dal notevole miglioramento qualitativo delle automobili verificatosi nel corso dell’ultimo decennio su scala globale che ovviamente ha fatto calare la necessità di interventi di manutenzione in misura così importante da compensare quasi completamente gli aumenti dei prezzi dei ricambi e della manodopera. Cresce meno dell&\#39;inflazione con un aumento del 23% a fronte del 30% di quest’ultima, anche la spesa per il carburante.
Ma il dato non deve ingannare perché sempre di aumenti si tratta che vanno ad incidere nelle tasche dei consumatori ed è quasi esclusivamente attribuibile alle nuove tecnologie utilizzate per costruire i nuovi motori che hanno ridotto i consumi medi del 9%, ma come è noto il prezzo della benzina è aumentato del 70%, passando da 1.036 a 1.710 euro nel solo decennio 2001 – 2011.
 

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