Panico per virus della rabbia all'asilo! Pipistrello morto nella scuola dei bambini
Oltre alle volpi o ai cani randagi non bisogna dimenticare che a trasmettere questa grave malattia sono anche i pipistrelli che, per esempio, in Sud America provocano più contagi che non i canidi

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Un incidente sta causando grande agitazione all'asilo nido tedesco "Dino" di Milzau, a Bad Lauchstädt, in Sassonia-Anhalt. Un pipistrello, che da giorni era appeso alla facciata, è improvvisamente caduto morto. Ora è stato accertato che l'animale è morto a causa della rara malattia della rabbia dei pipistrelli! Il problema: uno o più bambini dell'asilo avrebbero accarezzato l'animale selvatico dopo che era morto a terra. Non avrebbero dovuto farlo: un'infezione può essere fatale senza un trattamento tempestivo. Anche il sindaco di Bad Lauchstädt, Christian Runkel, ha reagito immediatamente. "I bambini che hanno toccato il mammifero dovrebbero vaccinarsi urgentemente", ha dichiarato in un comunicato su Instagram. La Mitteldeutsche Zeitung (MZ) è stata la prima a riportare l'accaduto, che ha suscitato scalpore nella cittadina di Goethe, in Sassonia-Anhalt. Secondo il rapporto, l'animale protetto era rimasto appeso a un pilastro di cemento nel parco giochi dell'asilo per giorni ed è probabile che sia morto lì. Non è chiaro perché il pipistrello, palesemente malato o forse già morto, non sia stato rimosso. Il distretto di Saalekreis e l'ospedale di Basedow a Merseburg hanno poi organizzato una campagna di vaccinazione rapida venerdì e sabato. Circa 40 bambini dell'asilo nido "Dino" hanno ricevuto una prima vaccinazione contro la rabbia dei pipistrelli a scopo precauzionale. Il sindaco Runkel ha sottolineato l'urgenza: "Esortiamo tutti i genitori a far visitare i propri figli per escludere qualsiasi rischio". Secondo il Robert Koch Institute (RKI), rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, la rabbia dei pipistrelli è un'infezione virale che può essere trasmessa attraverso il contatto diretto con animali infetti, come il contatto o il morso. Senza una vaccinazione tempestiva, la malattia può avere gravi conseguenze. La D.ssa Diana D’Agata, Veterinary Surgeon nel Regno Unito, esperta di fauna selvatica spiega: "Un trattamento tempestivo è fondamentale. In Italia, la situazione epidemiologica della rabbia nei pipistrelli è caratterizzata dalla presenza di Lyssavirus, che sono geneticamente distinti dal virus della rabbia classico, ma potenzialmente in grado di causare una sintomatologia simile alla rabbia. Al rinvenimento di un animale sospetto di rabbia deve essere avvisata l’ASL di competenza. Tutte le persone che vengono a contatto con animali sospetti di rabbia, sia in vita che morti, devono adottare delle misure di protezione idonee ed i prelievi per la diagnosi devono essere effettuati da personale autorizzato. Le carcasse e i campioni per la diagnosi della rabbia devono essere consegnati all’IZS di competenza nei minimi tempi possibili. I sintomi più comuni sono: estrema agitazione, cefalea, ansia, stato confusionale, eccesso di salivazione con difficoltà di deglutizione, allucinazioni, insonnia, febbre, paralisi. Se il medico ritiene che la persona sia affetta da Rabbia potrebbe richiedere un’iniezione di immunoglubuline e delle vaccinazioni ripetute da eseguire nel giro di pochi giorni".