Orrore alle Baleari, corpi di migranti in mare con mani e piedi legati

Nel giro di un mese sono stati trovati almeno cinque cadaveri in tali condizioni. Una delle ipotesi è che si tratti di persone uccise durante traversate dal Nord Africa. Questi ritrovamenti ricordano gli schiavi dell’isola di Gorée, in Senegal

Orrore alle Baleari, corpi di migranti in mare con mani e piedi legati

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Le autorità spagnole indagano per omicidio dopo il ritrovamento in mare di cinque corpi con le mani e i piedi legati. Lo riferiscono diversi media, si tratta di migranti, forse uccisi durante la traversata dall’Algeria alle Baleari. Stando a queste fonti, nel giro di un mese sono stati trovati almeno cinque cadaveri in tali condizioni. La Guardia Civil ha così aperto un’indagine per omicidio, resa nota oggi 23 giugno anche se per il momento sull’inchiesta viene mantenuto il massimo riserbo. Il primo corpo rinvenuto in quel modo risale allo scorso 18 maggio: un’imbarcazione battente bandiera belga aveva avvistato un corpo galleggiare a ovest di Formentera. E una volta ripescato, è stato appunto scoperto che il cadavere aveva le mani e i piedi legati. Da lì in poi (tutti quindi nell’ultimo mese) altri quattro corpi sono comparsi in mare: uno sempre nelle vicinanze di Formentera e gli altri tre a ridosso delle coste di Ibiza. E anche loro avevano mani e piedi legati. Con ogni probabilità quindi facevano parte dello stesso viaggio. Cosa sia successo di preciso rimane un mistero. Forse un litigio a bordo della barca, forse un regolamento di conti o forse c’è dell’altro. Fatto sta che è stato aperto un fascicolo per omicidio. E l’indagine è in corso. Va poi precisato che tra gennaio e giugno 2025, le autorità hanno rinvenuto in tutto 31 corpi nelle acque e sulle spiagge delle Isole Baleari. Nove di loro sono stati trovati a Formentera: in tutti i casi si trattava di migranti e tutti loro sono stati sistemati in loculi del cimitero a Sant Francesc. Sulla loro lapide è stata vergata la scritta “Morto in mare, non identificato”. Al riguardo, si è pronunciata la governatrice delle Baleari, Marga Prohens: «Questa è la parte più crudele di una situazione che denunciamo da tempo, ovvero il consolidamento della rotta tra Algeria e Baleari», ha dichiarato. Nell'ultima settimana, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, le autorità locali hanno riferito di numerosi sbarchi di migranti nell'arcipelago spagnolo: solo nel weekend sono arrivate oltre 140 persone. Da inizio anno, nelle acque delle Baleari sono stati ritrovati 31 cadaveri. Tuttavia questi ritrovamenti ricordano gli schiavi dell’isola di Gorée, in Senegal che è stata per tre secoli il centro di partenza degli schiavi portati via dall’Africa: c’era addirittura un edificio adibito alla compravendita degli esseri umani da spedire nelle piantagioni d’America. Chi si ammalava o faceva resistenza veniva gettato nell’Oceano in pasto ai pescecani con le mani e i piedi legati con catene.

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