Oltre mille migranti sono annegati dall'inizio del 2011 tra cui molti i neonati.

Le cifre sono impressionanti e nonostante il Governo neghi alcuni respingimenti nei primi cinque mesi dell'anno sono stati già oltre 1000 i migranti morti annegati nel canale di Sicilia. Ammontano a 18.000, cioè da quando vengono registrati i decessi di immigrati nel tentativo di raggiungere le coste europee. Un numero sicuramente sottostimato calcolando che la maggior parte delle tragedie si consuma fuori da ogni vista, senza lasciar traccia né notizia. Alcuni sono morti di freddo, altri di fame, soffocati nei container di un tir o peggio ancora per opera delle polizie di frontiera dei diversi paesi. A questo si aggiunge la tragedia nella tragedia: l'alto numero di neonati tra i morti
Questo nella totale indifferenza del mondo. Proprio in questi giorni l'Unhcr ha espresso allarme per il crescente numero di morti che si registrano nel Golfo di Aden. Gli ultimi morti si sono registrati la scorsa settimana quando almeno 16 persone sono morte annegate e altre cinque risultano disperse. Si è trattato di due drammatici incidenti che hanno coinvolto due imbarcazioni che trasportavano rispettivamente 45 e 79 persone di nazionalità somala, ma anche etiope. Ed è proprio mentre si consumava una delle due tragedie si è manifestata l'indifferenza dell'altro mondo quello cosiddetto civile. I sopravvissuti hanno raccontato che una nave della marina di uno stato straniero si è avvicinata all'imbarcazione in difficoltà, ma ignorando le richieste d'aiuto si è allontanata senza prestare soccorso. Il portavoce dell'Unhcr, Andrej Mahecic nel condannare l'episodio ha commentato affermando che: "Ciò costituisce un fatto preoccupante". A bordo del battello vi erano 45 rifugiati somali, 35 uomini e 10 donne, 15 sono annegati tra cui 5 donne e altri 5 risultano disperse.