Nave da crociera australiana si incaglia in Papua Nuova Guinea
La lussuosa imbarcazione australiana è tornata sotto i riflettori dopo essersi arenata all'estero sabato due mesi dopo la morte della passeggera abbandonata su un’isola. Non è esclusa la presenza di passeggeri italiani

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Una lussuosa nave da crociera si è schiantata contro una barriera corallina al largo della costa della Papua Nuova Guinea, nell'ultimo inconveniente per la compagnia di crociere in difficoltà, ancora sotto shock per la tragica morte di una passeggera 80enne. Sabato mattina la Coral Adventurer si è arenata a circa 30 chilometri da Lae dopo essere entrata in collisione con una barriera corallina, costringendo i membri dell'equipaggio ad allertare le autorità intorno alle 6 del mattino. Si ritiene che il viaggio di 12 notti, partito da Cairns il 18 dicembre con un costo di 13.280 dollari a persona, sia il primo della nave battente bandiera australiana dopo la morte di una passeggera ottantenne avvenuta in ottobre. La nave Coral Adventures della Coral Expeditions si è arenata su una barriera corallina in Papua Nuova Guinea; la Coral Adventurer era stata coinvolta all'inizio dell'anno nella morte della passeggera Suzanne Rees, rimasta abbandonata sull'isola di Lizard. Invece, 123 persone, di cui 80 passeggeri e 43 membri dell'equipaggio, si sono ritrovate bloccate sulla nave arenata in attesa dell'alta marea per facilitare le operazioni di recupero. Un portavoce dell'operatore, Coral Expeditions, ha dichiarato ai media: "Tutti i passeggeri e l'equipaggio sono al sicuro". La Coral Expeditions, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è una compagnia di crociere pionieristica dell'Australia, focalizzata su crociere di nicchia (Barriera Corallina, Kimberley), con un pubblico internazionale e in prevalenza anglofono. Sebbene non sia esclusa la presenza di passeggeri italiani, non è una compagnia che si rivolge specificamente al mercato italiano ma prevalentemente australiano, britannico, statunitense e canadese.
