Monumento – aereo caduto dal 6 aprile e il Comune di Lecce sta a guardare. Sulle "ali" di un "decadentismo amministrativo", la caduta dell'aereo è forse un segnale che è meglio toglierlo per dare un segnale di Pace

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È dal 6 aprile che il vecchio aereo, un Aermacchi "Mb 339 A", usato dall’aereonautica militare per l’addestramento avanzato, posizionato a far da monumento, staccatosi dal suo piedistallo a causa di una raffica di vento, giace al suolo ed in bella vista nella piazzetta adiacente il “dog park” tra le vie Giovanni Paolo II e Marinosci a Lecce.
È per tanti, che ce l’hanno segnalato, l’ennesima immagine di un “decadentismo amministrativo”, di un governo cittadino, quello del capoluogo leccese, visibilmente incapace, ormai, di far fronte all’ordinario, come ricollocare un “monumento” sulla base ove risultava posizionato.
Ma per Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, non tutti i mali vengono per nuocere se a cadere è comunque una rappresentazione che ricorda nella sua essenza la guerra, perché forse per rimediare alla propria inerzia ed evitare future (ri)cadute, i nostri amministratori potrebbero definitivamente eliminarlo per dare un segnale di Pace alla città.
 

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