Medicina rigenerativa: scienziati australiani sarebbero in grado di "crescere" i reni per i pazienti

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L’Australia si sta dimostrando un Paese da prendere da esempio per gli investimenti pubblici in ricerca. L’ultima notizia che Giovanni D’AGATA, presidente e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, ritiene opportuno riportare in tal senso per dimostrare come siano importante gli investimenti in ricerca per una nazione che punta allo sviluppo ed anche alla salute dei propri cittadini è quella apparsa in data di ieri secondo cui alcuni scienziati sarebbero in grado di far “crescere” i reni per pazienti a seguito di un piano del primo ministro Kevin Rudd per sviluppare la medicina rigenerativa in Australia.
Il premier Rudd illustrerà prossimamente a Brisbane, infatti, il suo piano affinchè ’Australia possa svolgere un ruolo di primo piano nella nuova frontiera della sanità e delle cure sanitarie nello sviluppo e nella commercializzazione della medicina rigenerativa, che sostiene o rigenera le cellule umane, tessuti o organi, dove annuncerà un fondo di investimento di ben 250 milioni di dollari australiani per incentivar scoperte nel campo della ricerca medica che possano partire dal laboratorio per arrivare al paziente. Il fondo di investimento includerà altri $ 125milioni che arriveranno dal settore privato. Nel caso dell’ “ingegneria” dei reni completamente generati per i pazienti, contribuirebbe a ridurre il carico sul welfare delle malattie renali, riducendo la pressione sulle liste dei trapianti di rene e per evitare trattamenti invasivi come la dialisi. Basti pensare che i costi stimati per il trattamento delle malattie renali allo stadio terminale nel decennio 2009-2020 è stimato in circa 12 miliardi di dollari australiani. Lo stesso Rudd ha sottolineato come “ Nel 20° secolo, i progressi nella immunizzazione erano una forza trainante per migliorare il benessere umano”, mentre “Nel 21° secolo, la nuova frontiera per la medicina sarà quella biologica, rigenerativa e genomica”.
Mentre in Italia, peraltro si dibatte ampiamente e si perde prezioso tempo sui trattamenti a base di cellule staminali e si tagliano i fondi alla ricerca in Australia il premier incoraggia con uno sforzo economica pubblico notevole a sostegno della scienza e delle necessità degli scienziati con una visione a lungo termine perché convinto degli effetti positivi a lungo periodo sulla popolazione residente.
 

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