Linea Roma – Lecce guasta – Il video
Si fermano i Frecciarossa e inizia l’odissea di pendolari e turisti per ore abbandonati a sè stessi. Quelli dell’8315 bloccati alla stazione di Foggia e molti costretti ad abbandonare le carrozze e rientrare con mezzi di fortuna. Lo “Sportello dei Diritti”: “viaggiare da e verso la Puglia è diventata una lotteria specialmente in treno. Il gap infrastrutturale tra Nord e Sud aumenta e non si vede nulla di buono all’orizzonte”

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Un incubo ad occhi aperti quello vissuto dai viaggiatori dei Frecciarossa sulla linea Roma – Lecce in data di ieri 11 luglio e che hanno denunciato allo “Sportello dei Diritti” quanto accaduto, ormai non più un caso sporadico. Quello che succede in Puglia è diventata routine e segnalare storie come quelle accadute a pendolari e turisti a bordo del treno 8315 è cronaca che ci auguriamo possa non più essere la normalità. Basta, infatti, un nonnulla nella lunghissima Puglia e avviene sovente la paralisi come accaduto, per l’appunto, in data di ieri, dove almeno due Frecciarossa, il 8315 e il 8323 entrambi provenienti da Roma con destinazione finale Lecce si sono fermati il primo nella stazione di Foggia ed il secondo in quella di Cerignola gettando nello sconforto i passeggeri che hanno lamentato carenza di assistenza e di informazioni tant’è che tantissimi, almeno quelli del primo che ci hanno potuto segnalare la propria storia, dopo circa tre ore dall’arresto del veicolo avvenuto intorno alle 17.30, hanno deciso di abbandonarlo attraversando i binari a piedi per raggiungere le proprie destinazioni con mezzi propri e di fortuna, alcuni spendendo centinaia di euro di taxi anche “in nero” pur di raggiungere le proprie mete che per chi doveva arrivare sino al capo di Leuca erano distanti anche oltre i trecento chilometri. Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è ora di dire fine a questa assurda lotteria. Chi viaggia da e per la Puglia, specialmente in treno, infatti, è ormai soggetto alla fortuna di non sapere quando e se arriverà. Il gap infrastrutturale tra Nord e Sud anzinchè amplificarsi continua ad acuirsi, in particolare con i “mezzi di terra” con l’autostrada Adriatica a14 che è eterno cantiere con chiusure che sono ripartite dal maggio scorso e, per l’appunto, una linea ferroviaria obsoleta che non può considerarsi assolutamente ad alta velocità. Ed, i rimborsi per i ritardi sono sempre irrisori e paragonabili a delle elemosine se si pensa a quanto debbano poi spendere i viaggiatori per i disagi e danni patiti per colpe che riguardano un sistema che fa acqua da tutte le parti, ma anche l’assistenza fornita da Trenitalia si rileva troppo spesso insufficiente e inadeguata alle circostanze anche e solo in termini di tardività ed esaustività nelle comunicazioni. Quello della nostra associazione, rileva D’Agata, è l’ennesimo grido di dolore perché quanto continua a succedere sembra quasi fatto apposta e frutto di una volontà politica tendente ad allontanare sempre più il Sud dal Nord se non è possibile leggere nemmeno un nuovo piano infrastrutturale che possa quantomeno ridurre la cronica distanza. Neanche sulla carta, infatti, si sente parlare di rilancio dell’alta velocità o di autostrade efficienti. Dobbiamo, quindi, arrenderci ad una fine da Paese in via di Sviluppo? Ecco il link del video disponibile all’indirizzo: https://www.itemfix.com/v?t=o47hz1