"Liberate Alberto Trentini"
Da circa sei mesi è rinchiuso nel carcere El Rodeo I, nello Stato di Miranda, periferia di Caracas, a circa 30 chilometri della capitale. Anche lo Sportello dei Diritti si mobilita per chiedere la liberazione del cooperante

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Alberto Trentini, cittadino italiano e operatore umanitario, è stato fermato il 15 novembre 2024 dalle autorità del Venezuela mentre svolgeva il suo lavoro per una ONG internazionale. Da quel giorno, Alberto è in isolamento totale, senza contatti con la sua famiglia, avvocati o rappresentanti consolari. A quasi sei mesi dal fermo, non è stato ancora possibile verificare le sue condizioni di detenzione e di salute fisica e mentale. Chiediamo alle istituzioni italiane, europee e alle Nazioni Unite il massimo impegno e di agire con urgenza per:
ottenere il suo rilascio immediato e la piena tutela dei suoi diritti fondamentali;
assicurare regolare assistenza consolare, legale e medica;
permettere contatti regolari con i familiari, avvocati e rappresentanza consolare.
Alberto si trovava in Venezuela per svolgere il suo lavoro come operatore umanitario sul campo, una missione che negli ultimi vent’anni lo ha visto impegnato con professionalità e dedizione. Alberto non è solo, fino a quando non potrà tornare a casa, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione che si è mobilitata con la società civile per chiedere la liberazione del cooperante, ribadendo con forza il principio fondamentale della protezione degli operatori umanitari ovunque nel mondo.