Latte di capra "Giaru" richiamato per possibile presenza di grumi
Lo segnala la catena di supermercati Esselunga

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La catena di supermercati Esselunga ha emanato un richiamo precauzionale da parte del produttore attraverso il suo portale dedicato agli “Avvisi di sicurezza e ai Richiami di prodotti alimentari da parte degli operatori”, per rischio microbiologico. Coinvolto il lotto L2514804 con scadenza del 24/11/2025 del latte di capra intero uht a lunga conservazione a marchio “GIRAU”. Il provvedimento di richiamo è stato adottato per la possibile presenza di coaguli. Il prodotto in questione è venduto in confezioni da 500 ml. Il latte interessato è stato prodotto e commercializzato dall’azienda ASSEGNATARI ASSOCIATI ARBOREA SOC. COOP. AGR. (marchio di identificazione IT 20 51 CE) con stabilimento di produzione ad Arborea, in provincia di Oristano, nella Strada 14 Est Bis. I coaguli nel latte a lunga conservazione, noto anche come latte UHT, sono spesso il risultato di un processo naturale chiamato gelificazione, che si verifica a causa dell'azione di enzimi presenti nel latte, chiamati plasmine, che idrolizzano (rompono) le proteine del latte, in particolare le caseine. Questo processo può portare alla formazione di una rete proteica che ingloba la componente acquosa, dando l'aspetto di grumi o coaguli. Nonostante l'aspetto, il latte con coaguli, se non ha odore sgradevole o non è stato contaminato, è generalmente considerato sicuro per il consumo, anche se potrebbe avere un sapore leggermente amaro. Tuttavia la coagulazione nel latte, che porta alla formazione di grumi, può essere legata a rischi microbiologici, specialmente se causata da batteri patogeni. Questi batteri possono contaminare il latte crudo e, se non eliminati da trattamenti termici come la pastorizzazione, possono persistere nei prodotti lattiero-caseari e causare malattie. In via cautelativa, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda di non consumare il latte con il numero di lotto sopra indicato. Le consumatrici e i consumatori eventualmente in possesso del prodotto richiamato possono restituirlo al punto vendita d’acquisto dove saranno rimborsati o al Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della ASL locale.