La Cassazione: scatta la rapina impropria per la consumazione non pagata al bar

No al più tenue reato di tentato furto

La Cassazione: scatta la rapina impropria per la consumazione non pagata al bar

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Clienti scappano senza pagare al bar o al ristorante? Scatta la condanna per rapina impropria. È escluso, infatti, che si configuri il più tenue reato di tentato furto per l’uomo che scappa dal bar senza pagare i cornetti da asporto che ha chiesto: l’azione decisiva a integrare il delitto ex articolo 628, comma secondo, Cp è quando il malintenzionato afferra la busta con le brioches e corre fuori dal locale inseguito dalla banconista: usurpa in modo unilaterale il dominio sulla res. E risponde pure di lesioni dolose perché mette in moto l’auto per fuggire mentre la barista non molla, aggrappandosi allo sportello per non farlo allontanare. È quanto emerge dalla sentenza 15642/23 pubblicata il 13 aprile 2023 dalla seconda sezione penale della Cassazione. Diventa definitiva la condanna a un anno, un mese e cinque giorni di carcere, più 360 euro di multa, inflitta al trentasettenne che fugge senza pagare il conto da un bar di Vicenza. Ma non fa i conti con l’atletica barista che cade rovinosamente a terra dopo essersi attaccata alla portiera dell’auto, pur di non perdere i pochi euro dei cornetti presi all’improvviso dal bancone. Non giova alla difesa dedurre che al massimo si configurerebbe il tentato furto: quando l’imputato afferra la busta e scappa con i cornetti compie una vera e propria sottrazione invito domino, contro la volontà del proprietario. E ciò perché ha ottenuto la disponibilità delle brioches facendo finta di voler pagare e dunque manifestando alla persona offesa un intento mendace. Per gli ermellini, infatti, di cui ha scritto il sito Cassazione.net, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, “Lo spossessamento della merce subito dalla banconista, infatti, non è il risultato di un «consenso carpito», cioè di un atto di disposizione patrimoniale liberamente assunto, sia pure sulla base di una rappresentazione della realtà falsata nei suoi elementi fattuali: è piuttosto la conseguenza di una coercizione della volontà della banconista, determinata dall’attività fraudolenta dell’uomo. E ciò perché la persona offesa risulta indotta a cedere la disponibilità materiale della merce in suo possesso in attesa del pagamento del prezzo: il successivo uso di violenza per assicurarsi il possesso delle brioches integra allora il delitto di rapina impropria”.

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