I ricercatori giapponesi scoprono una proteina umana inibitrice dell'HIV. Le cellule in cui la proteina è latente non mostrano segni di infezione. Da questa scoperta ne trarrebbero vantaggio 36 milioni di persone

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Un gruppo di ricercatori giapponesi hanno scoperto che è un proteina trovata in esseri umani ha effetti inibitori sul virus dell' immunodeficenza umana (HIV). Secondo i risultati del team di ricercatori dell'Istituto nazionale delle infezioni del Giappone, in particolare, le celle in cui si trova questo tipo di proteina, chiamata MARCH8, non infettano le cellule individuali sane. Lo ha riferito oggi l'emittente pubblica giapponese NHK. Uno degli scienziati che hanno partecipato alla ricerca, Kenzo Tokunaga, sta sviluppando in laboratorio un farmaco che aiuterà il corpo umano per produrre questa proteina che potrebbe curare i pazienti con HIV. Lo studio dell'Istituto Nazionale di infezioni in Giappone si è basata sulla coltivazione del virus dell'AIDS utilizzando cellule MARCH8. Ad evidenziarlo Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. La scoperta migliora le probabilità che un vaccino diretto contro l’HIV sviluppato sulla base delle nuove scoperte sarebbe efficace. Secondo i dati dell' UNAIDS, il Joint United Nations Programme on HIV and AIDS cioè il Programma delle Nazioni Unite per l'AIDS/HIV, potrebbero beneficiare di questa scoperta medica straordinaria 36,9 milioni di persone che sono portatori del virus dell'immunodeficienza acquisita, di cui 15,8 milioni ricevono un trattamento antiretrovirale. 

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