Giudice di Pace di Lecce: è inesistente il verbale che non riporta la sottoscrizione in originale o autentica del verbalizzante. A rischio annullamento migliaia di verbali.

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Il Giudice di Pace di Lecce, Avv. Silvano Trane, con la recentissima sentenza n. 4897 del 12.12.13, ha accolto il ricorso proposto da un automobilista multato dalla Polizia Municipale di Lizzanello, per aver attraversato un incrocio col semaforo proiettante luce rosse.
Il Giudice di Pace ha ritenuto fondato il motivo di ricorso con cui il ricorrente, assistito dagli avv.ti Alfredo Matranga e Gianluca De Leo, ha censurato l’illegittimità del verbale poiché riportante le sole firme scannerizzate del Comandante e del Vice Comandante della polizia municipale del comune salentino.
In particolare, secondo il Giudice è inesistente il verbale che non riporta la firma in originale o autenticata di chi lo ha redatto, in quanto la normativa del vigente Codice della Strada e del relativo regolamento stabilisce che il verbale redatto dall’organo accertatore rimane agli atti dell’Ufficio o del Comando, mentre ai soggetti ai quali devono esserne notificati gli estremi viene inviato uno degli originali o copia autenticata a cura del responsabile dello stesso Ufficio o Comando; invece, nel caso dei verbali redatti con sistemi meccanizzati o di elaborazione dati, essi sono notificati con il modulo prestampato recante l’intestazione dell’Ufficio o del Comando predetti.
Ha osservato, ancora, il Giudice di Pace come il verbale non possa comunque ritenersi, nel caso, legittimo poiché riportante la sola firma digitalizzata anziché la c.d. “firma digitale” che, a sensi della nuova disciplina di cui all’art. 3 comma 2 della L. n. 39/93, è l’unica consentita.
Pertanto, ha infine concluso il Giudice osservando come nel caso di specie si è in presenza di carenza assoluta di sottoscrizione del verbale di contestazione impugnato, considerato che non è evidente la presenza di firma digitale né l’ente opposto ha fornito prova della sua esistenza.
Per l’avv. Alfredo Matranga e per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, dopo questa pronuncia sono a rischio migliaia di verbali che, in caso di impugnazione, potrebbero essere annullati dai giudici di pace. Sono infatti molte le amministrazioni comunali che per velocizzare la stampa dei verbali e quindi aumentare gli introiti provenienti dai verbali elevati per le infrazioni al codice della strada non rispettano le regole previste dal Legislatore a presidio della legalità.
 

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