Gara di appalto sulle notifiche ritirata dal Sindaco di Lecce.

Lo “Sportello dei Diritti”: bene, ma sono anni che denunciamo il sistema della postarizzazione e notificazioni delle sanzioni al codice della strada che grava eccessivamente sui cittadini. Non si perpetri la possibilità che per una multa si paghino anche 60 euro per spese accessorie

Gara di appalto sulle notifiche ritirata dal Sindaco di Lecce.

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Sono anni che lo “Sportello dei Diritti”, anche attraverso esposti alle Procure della Repubblica denuncia a livello locale e nazionale il sistema della postarizzazione e notificazione delle sanzioni per i costi a dir poco esorbitanti che gravano, spesso ingiustificatamente sui cittadini. Ci è sempre parso assurdo che per la semplice visura, stampa e spedizione a mezzo posta, si spendano di base oltre 16 euro in tanti comuni sparsi sul territorio nazionale, anche se abbiamo dimostrato che sovente si è giunti ben a 60 euro per gli stessi servizi in caso di notifica ripetuta che si aggiungono inevitabilmente, come stabilisce il codice della strada, alle sanzioni molte volte esse stesse illegittime. E su questo principio, ossia sull’obbligatorietà da parte del trasgressore o dell’obbligato in solido, di pagare i costi accessori dei verbali al codice della strada, che alcune società private hanno ben pensato di curare il servizio di postarizzazione e notificazione che riguarda migliaia e migliaia di verbali e fare, quindi, utili, tanto paga sempre “Pantalone”. Ecco perché accogliamo con grande soddisfazione la notizia apparsa sui media locali secondo cui, a seguito dell’interrogazione del consigliere Antonio Rotundo, da sempre attento e sensibile al problema, il sindaco di Lecce Carlo Salvemini ha deciso un dietrofront sulla gara d’appalto relativa al servizio notificazione dei verbali al Codice della Strada del capoluogo salentino, con la conseguenza che gli uffici deputati stanno provvedendo alle modifiche necessarie anche nel senso delle conseguenti diminuzioni dei costi in capo ai cittadini. Implicitamente, quindi, per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, per la prima volta un ente locale ci dà ragione perché le aberrazioni viste e riviste con costi accessori che, come detto, in alcuni casi superavano addirittura l’importo del minimo edittale stabilito dalla sanzione, non potevano continuare a passare inosservate. È ora, quindi, che si provveda ad una riduzione delle spese per i presunti trasgressori, che, si ricordi bene, sono tali sino alla definitività del verbale, e a riportare i costi di tal tipo ad un livello congruo e legato all’effettività del servizio reso.

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