Formaggella della Val di Scalve a rischio Escherichia coli Stec: ecco il lotto e la marca richiamata

La decisione del ministero della Salute: il problema per la salute umana sono le tossine che possono causare una grave forma di diarrea emorragica

Formaggella della Val di Scalve a rischio Escherichia coli Stec: ecco il lotto e la marca richiamata

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Il consumo di formaggi, soprattutto d’estate, è sempre molto gradito, per via della possibilità di non cucinare e di avere sempre qualcosa di pronto per improvvisare aperitivi e pranzi o cene da condividere con amici e parenti. Per ottenere tutto ciò in sicurezza, però, è molto importante prestare attenzione alla qualità dei formaggi che scegliamo di acquistare ogni giorno. Proprio il caldo, infatti, può fare la differenza in tal senso, portando a problemi anche gravi e dai quali è quindi molto importante proteggersi. A tal proposito il ministero della Salute, ha diramato un'allerta sanitaria sul proprio portale, dedicato agli avvisi dei prodotti non conformi, a tutela della salute dei consumatori, relativa alla Formaggella della Val di Scalve per rischio microbiologico per un lotto di formaggio prodotta dalla Latteria Sociale Montana di Scalve Soc. Agr. Coop (IT CE 03 304) nello stabilimento di via Provinciale- fraz Vilmaggiore a Vilminore Di Scalve in provincia di Bergamo. Una pietanza che in questi giorni di gran caldo è tra le preferite dai consumatori. Secondo il dicastero è possibile la presenza di Escherichia coli produttori di Shiga-Tossina (Stec). Soggetto del richiamo è la forma singola da 1,3 kg di peso del lotto 150523 con TMC del 15/11/2023. Cos’è l’Escherichia coli? Escherichia coli è un germe il cui habitat naturale è l’intestino dell’uomo e di altri animali. Alcuni ceppi definiti “produttori di Shiga-Tossina” o “verocitotossici” (STEC o VTEC), sono in grado di produrre tossine pericolose per la salute umana, inducendo una grave forma di diarrea emorragica. I bovini rappresentano il più importante serbatoio naturale di STEC, frequentemente presenti anche in altri ruminanti domestici e selvatici (pecore, capre, cervi, caprioli, ecc), spesso senza causare alcun sintomo di malattia evidente. A tutela della salute pubblica, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” raccomanda coloro che hanno acquistato il prodotto caseario riconducibile alla Formaggella della Val di Scalve, di non consumarlo. E se il prodotto è già stato consumato? In tal caso è opportuno recarsi subito al pronto soccorso in caso di sintomi strani e simili a quelli di un’intossicazione. Se, invece, non si ha nulla si può spiegare il tutto al proprio medico di famiglia e seguire le sue indicazioni per capire come muoversi. Seguire le allerte alimentari è sempre un buon modo per prendersi cura di sé e per godere al meglio di alimenti sempre sani ed in grado di garantire un’alimentazione a prova di rischi sia per sé che per la propria famiglia. Uno dei migliori modi per aver cura della propria salute e di quella di coloro che amiamo.

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