Fipronil: continuano i sequestri e le segnalazioni di allerta del RASFF

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Secondo i campionamenti promossi nelle ultime settimane dal ministero della Salute, anche in Italia si continuano a trovare campioni di uova contaminate con il Fipronil, l'insetticida che ha fatto scoppiare un grave caso di sicurezza alimentare in tutta Europa. Il sistema di allerta europeo RASFF (Rapid Alert System for Food and Feed) il 6 settembre ha pubblicato tre avvisi riguardante la contaminazione da Fipronil per uova e ovoprodotti provenienti da Romania, Repubblica Ceca e dalla stessa Italia per i nostri mercati alimentari. Tale contaminazione trae origine dalla disinfestazione degli allevamenti effettuata illecitamente con sostanze addizionate appunto con Fipronil, che ha finito per depositarsi sulle lettiere usate dagli animali. Lo scandalo delle uova contaminate dal fipronil ha sinora coinvolto 15 paesi europei e si è allargato sino ad Hong Kong. Il Fipronil è un insetticida per pulci, zecche e acari, il cui uso è vietato su animali destinati alla catena alimentare. L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) considera il Fipronil moderatamente tossico per l’uomo. L’esposizione può causare ipereccitabilità, irritabilità, tremori e ad uno stadio più grave nausea, vomito, letargia e convulsioni. L’allerta riguarda prevalentemente uova fresche o derivati. Ciò che maggiormente desta preoccupazione riguarda il possibile utilizzo di uova contaminate in prodotti alimentari destinati ad essere commercializzati in vari Paesi europei. L’emergenza riguarda soprattutto gli allevamenti in cui in origine si è riscontrata la contaminazione, cioè Belgio e Olanda, ma lotti di prodotti contaminati sono stati esportati in altri Paesi. Ad esempio in Germania sono stati riscontrati molti casi mentre in Italia alcuni ovoprodotti contaminati sono stati individuati e sequestrati prima della loro commercializzazione. Dopo il comunicato del ministero del 23 agosto, sono stati effettuati sequestri di uova in quattro esercizi commerciali di Orbetello e di Capalbio, in Toscana, e ad Atena Lucana, in provincia di Salerno. Uova contaminate sono state trovate in un impianto di produzione di pasta fresca di Civitanova Marche. Uova contaminate sono state trovate anche in due centri di imballaggio della Campania, a Benevento e a Sant’Anastasia, annessi ad allevamenti ed in provincia di Lecce. La presenza di fipronil ha portato al sequestro di uova, da parte dei Nas e delle autorità sanitarie, in un allevamento in provincia di Ancona, di due in provincia di Napoli e di uno a Viterbo. Blocco della commercializzazione anche dei prodotti di alcuni allevamenti dell’Emilia-Romagna, dai quali provengono alcune partite di uova sgusciate liquide vendute in Calabria in cui sono state rinvenute tracce di fipronil. Il 18 agosto, il ministero della Salute ha disposto il richiamo di un lotto di fettuccine Ristopronto, prodotte in uno stabilimento di Roma, da consumarsi entro il 22 agosto. L’avviso, però, è stato pubblicato sul sito del ministero solo una settimana dopo, il 25 agosto. Il 23 agosto è stato richiamato un lotto di omelette congelate prodotte in Germania dalla Kagerer & Co, con invito a non consumare il prodotto e a riportarlo al punto vendita di acquisto. Numeri preoccupanti, commenta Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che fanno riflettere su una questione da cui l'Italia sembrava essere fuori e che, invece, riguarda direttamente anche il nostro Paese. 

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