Covid 19: Antitrust dispone in via d'urgenza nuove chiusure di siti web illegali.

Antitrust con alcuni recenti provvedimenti continua a chiudere negozi on line dediti a proporre la vendita di mascherine, auto-test diagnostici e altri dispositivi spacciati come parafarmaci e vantanti funzioni preventive e curative del covid-19.

Covid 19: Antitrust dispone in via d'urgenza nuove chiusure di siti web illegali.

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Con alcune recenti decisioni l’Antitrust ha approvato alcuni provvedimenti nei confronti di siti che proponevano la vendita online di mascherini e auto-test diagnostici, nonché braccialetti, placche, ciondoli e card aventi funzioni preventive e curative del covid. Il primo provvedimento pubblicato il 25 maggio u.s. ha riguardato la chiusura, in via cautelare, di alcune pagine web del sito Geolam. In tali pagine venivano promozionati diverse tipologie di prodotti, definiti come parafarmaci, aventi caratteristiche di prevenzione e cura del covid-19. L’uso di tali affermazioni, che non hanno alla base alcun processo di sperimentazione e validazione scientifica, è stato ritenuto estremamente grave, tale da rendere indifferibile un intervento in via d’urgenza.L’Antitrust ha agito dopo una verifica d’ufficio, ma tale sito gli era stato segnalato anche dal Ministero della Salute. Il sito in questione, che risulta appartenere all’impresa individuale L.A.M. di Luciano Mion, commercializzava a prezzi scandalosi prodotti quali il “Transmission Plus Braccialetto multifunzioni ad uso personale anti Covid-19” (649 €); la “placchetta combinata IMMUNITARIO + PSICHE” (220 €); la “placchetta IMMUNITARIO” (180 €); il “Transmission braccialetto per uso personale” (59 €); il “Transmission ciondolo per uso personale” (79 €); il “Combiplus card multifunzione ad uso personale e per ambienti” (ad un prezzo variabile tra 69 e 4.056 €).Secondo i messaggi pubblicitari utilizzati sul sito, i primi tre prodotti aiutano a contrastare anche il Covid-19 e altri batteri e virus “… in particolare il Transmission Plus […] aiutano ad efficacemente contrastare il Covid-19, poiché migliorano il processo respiratorio rafforzando nel contempo anche il sistema immunitario.”In varie parti del sito, inclusa l’home page, si evidenziano le presunte dichiarazioni di “alcuni medici impegnati a combattere il Covid-19” e di “persone affette da polmonite interstiziale causata dal Covid19”, nonché notizie sull’uso di dispositivi di debellamento di segnali elettromagnetici emessi dal virus.Tutti i dispositivi suddetti sono presentati come “parafarmaco”, con l’uso di una croce verde su fondo bianco del tutto simile a quella di colore rosso stampigliata sulle confezioni dei farmaci senza obbligo di ricetta. Il provvedimento dell’Antitrust obbliga il titolare del sito a rimuovere, entro 3 giorni dalla notifica della decisione, ogni riferimento all’efficacia preventiva e curativa del covid-19 dei prodotti in questione. L’inottemperanza a tale delibera è causa di sanzione amministrativa da 10.000 a 5.000.000 di €. Con una seconda decisione, pubblicata il 1° Giugno u.s., ha invece chiuso il provvedimento contro il sito di marketplace Vova aperto il 27 Aprile u.s.. Il provvedimento è stato aperto d’ufficio dall’Antitrust con l’Associazione di consumatori CODICI che ha presentato istanza di partecipazione. Il sito di market place - che per l’Europa ha sede nel Regno Unito, mentre a livello globale la sede è a Hong Kong - non ha risposto alle richieste di chiarimenti inoltrate dall’Antitrust. Il marketplace in questione commercializzava mascherine del tipo FFP2, FFP3 e KN95 e kit test per autodiagnosi. Le mascherine venivano descritte con caratteristiche qualitative e tecniche non corrispondenti alle certificazioni vantate, oppure veniva omessa l’indicazione delle certificazioni in modo tale che i relativi claim pubblicitari non potevano essere supportati dalla necessaria documentazione tecnica. Per quanto riguarda, invece, gli auto-test diagnostici, l’Antitrust ha ricordato come vi siano precise indicazioni delle autorità sanitarie nazionali circa la loro non attendibilità. Secondo l’Antitrust, i messaggi pubblicitari apparsi su Vova, che affermano capacità di protezione/contrasto o di autodiagnosi nei confronti del virus COVID-19, sono in grado di ingannare i consumatori circa le effettive caratteristiche e l’efficacia di tali prodotti per fronteggiare realmente la diffusione del coronavirus, inducendoli all’acquisto di prodotti che appaiono sprovvisti di validazione da parte delle Autorità sanitarie nazionali. Le condotte di Vova sono “… in grado di porre in pericolo la salute dei consumatori, ingenerando in essi l’erroneo convincimento che l’impiego delle mascherine consenta di porsi al riparo totale dal virus e che l’uso del kit permetta di rilevare effettivamente il contagio...”La decisione finale dell’Antitrust intima a Vova, entro 7 giorni, di sospendere promozione e vendita di mascherine ed auto-test diagnostici posti in vendita sul suo market place. La mancata ottemperanza a tale decisione porta all’applicazione di una sanzione amministrativa da 10.000 a 5.000.000 di €. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, i nuovi provvedimenti da parte dell'Antitrust rappresentano un importante precedente sulla responsabilità in merito ai prodotti che vengono illegittimamente posti in vendita sulle piattaforme con modalità ingannevoli e aggressive, idonee ad alterare la capacità di valutazione del consumatore, dal momento che il venditore sfrutta l’allarme suscitato dal Covid-19.

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