Concorrenza e giusto prezzo dei farmaci. Novartis e Johnson & Johnson multate da Ue. Le industrie dei farmaci antitumorali accusate di sciacallaggio. Profitto con metodi non etici su pazienti in particolare quelli malati di cancro.

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La Commissione europea ha inflitto martedì 10 dicembre scorso, multe per complessivi 16 milioni di euro al gruppo basilese Novartis e alla società americana Johnson & Johnson: le due aziende farmaceutiche sono state sanzionate perché si sarebbero accordate nel ritardare l'arrivo di un medicinale generico sul mercato olandese.
I due giganti farmaceutici avrebbero sabotato nel 2005 il lancio a 'buon mercato' del Fentanyl, un antidolorifico 100 volte più potente della morfina e che è destinato principalmente ai pazienti affetti da cancro.
"Le due imprese hanno privato in modo inaccettabile i pazienti olandesi, in particolare quelli malati di cancro, dell'accesso a una versione più a buon mercato di un farmaco", ha sottolineato il commissario europeo alla concorrenza, Joaquin Almunia, citato in un comunicato. Novartis dovrà versare 5,5 milioni di euro (quasi 7 milioni di franchi), Johnson & Johnson 10,8 milioni di euro.
Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", evidenzia che se da un lato le cure si rivelano efficaci nel mantenere in vita le persone, dall'altro, il loro prezzo è fuori dalla portata dei pazienti.
Ormai è noto che è possibile mantenere in vita le persone, ma sappiamo anche che non tutti possono permettersi di farlo. La battaglia per l'abbassamento e la difesa dei prezzi dei farmaci, è una necessità per salvare la vita dei pazienti e per questo plaudiamo all'intervento della Commissione Europea nel metodo anche se da un punto di vista etico non c'è sanzione che ripaghi le sofferenze di migliaia o di milioni di ammalati.
Si può affermare, quindi, che prezzi elevati praticati dalle aziende farmaceutiche e politiche non corrette sul prezzo per i farmaci contro il cancro possono contribuire ad una vera e propria condanna a morte dei pazienti.
Ecco perché una vigilanza continua da parte delle istituzioni può essere utile a salvaguardare le vite degli ammalati.

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