C'è il mercurio oltre i limiti nel pesce spada surgelato

I supermercati Iper comunicano richiamo trance in tre punti vendita del milanese. Nella segnalazione della catena arriva la raccomandazione a non consumare i lotti richiamati, restituendoli là dove sono stati acquistati

C'è il mercurio oltre i limiti nel pesce spada surgelato

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Un nuovo avviso di richiamo di prodotti alimentari è stato annunciato in data 9 maggio 2025 dalla catena dei supermercati Iper attraverso il loro portale dedicato agli avvisi di sicurezza e ai richiami di prodotti alimentari da parte degli operatori. Il ritiro dagli scaffali dei supermercati e dei negozi riguarda il richiamo da parte dell’operatore del pesce spada speziato aromatizzato in tre punti vendita Iper nel Milanese. Il richiamo riguarda i lotti che portano il marchio della nota catena di grandi supermercati, venduti preimballati negli esercizi di Arese, Rozzano e Vittuone. Il prodotto è presente nei banchi frigo confezionato in buste sottovuoto con cartoncini, di pezzature variabili e tagli differenti. I dati per l’identificazione dei lotti a rischio per Iper Arese e Rozzano, riguardano le confezioni di pesce spada a fette, a lingotti e a dadini. Le date di preimballo partono dal 2 maggio per Rozzano e arrivano all’8 maggio per Arese, con scadenze fissate fra 1 e 7 giugno 2025. Per il punto vendita di Vittuone, invece, le confezioni ritirate coinvolgono pesce spada a lingotti e a fette con date di preimballo datate 3 e 4 maggio, scadenti fra il 2 e il 3 giugno..Il motivo indicato sull’avviso di richiamo, è la presenza di mercurio oltre i limiti di legge. Il rischio è legato esclusivamente a questi lotti specifici, che portano il marchio Iper Montebello spa, l’azienda responsabile del confezionamento del prodotto in questione nei punti vendita indicati. Non si tratta dunque di un richiamo generico per tutte le confezioni di pesce spada vendute in catena. Fra i prodotti ittici, è noto che il pesce spada tende ad accumulare mercurio più facilmente rispetto ad altre specie. L’Unione europea regola questi livelli con il regolamento CE 1881/2006, che fissa soglie diverse a seconda del tipo di prodotto. Per i crostacei il limite è 0,5 milligrammi per chilo, mentre per specie come il pesce spada la soglia arriva a 1 milligrammo per chilo. Il mercurio presente nel pesce può essere sotto forma inorganica o di metilmercurio. Questo elemento, se ingerito in quantità eccessive, può provocare danni seri alla salute. La sindrome di Minamata è una delle conseguenze più gravi, con sintomi che includono perdita di coordinazione , formicolio alle mani e piedi, indebolimento muscolare, alterazioni visive, problemi all’udito e difficoltà nella parola. Questi effetti compaiono generalmente dopo esposizioni prolungate o ingestione di elevate quantità di mercurio. L’attenzione al rispetto dei limiti europei serve proprio a evitare il rischio di contaminazioni che possano causare problemi simili alla popolazione, soprattutto bambini e donne in gravidanza più vulnerabili agli effetti tossici del mercurio. Il mercurio inorganico e il metilmercurio rappresentano forme tossiche, con quest’ultimo particolarmente pericoloso per il sistema nervoso centrale, soprattutto in soggetti vulnerabili. Questo episodio è uno dei tanti campanelli d’allarme che evidenziano le difficoltà nel controllo della contaminazione da sostanze come il mercurio nei prodotti ittici. Le catene di supermercati effettuano abitualmente controlli sui fornitori, ma a volte si presentano casi di superamento delle soglie stabilite. I controlli si concentrano su prelievi casuali o programmati nei lotti, seguiti da analisi in laboratorio per quantificare la presenza di sostanze nocive. Quando si riscontra un superamento del limite, scatta immediatamente il richiamo per evitare che la merce raggiunga i consumatori. Le aziende coinvolte hanno anche il compito di informare rapidamente clienti e punti vendita.. A scopo precauzionale, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda i consumatori e rivenditori a rispettare rigorosamente le indicazioni sul richiamo di non consumare il pesce spada con il numero di lotto e la data di scadenza segnalati restituendolo al punto vendita d’acquisto o al Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della ASL locale. Nel frattempo, si consiglia a chi acquisti prodotti ittici di controllare con attenzione etichette, provenienza, date di scadenza e indicazioni sui lotti. Occorre mantenere una attenzione alta su queste dinamiche per limitare esposizioni potenzialmente dannose. Certamente, la tutela della salute pubblica passa anche dal rispetto puntuale delle norme vigenti e da un controllo continuo su tutta la filiera.

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