Avvelenamento alimentare a Cagliari, 13 intossicati di cui un bambino tra i 4 gravi

Ipotesi della cosiddetta “sindrome sgombroide”. Gli intossicati avevano mangiato del tonno in un locale durante una festa a Monserrato. Blitz dei carabinieri nel locale e a Macchiareddu

Avvelenamento alimentare a Cagliari, 13 intossicati di cui un bambino tra i 4 gravi

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Grave intossicazione alimentare a Cagliari per 13 persone di cui quattro ricoverate dopo aver mangiato in un locale durante una festa a Monserrato, nel capoluogo sardo. Le persone coinvolte sono due adulti, un bambino di 11 anni e una ragazzina di 14. Tutti sono stati portati in gravi condizioni negli ospedali Brotzu di Cagliari e Policlinico Casula di Monserrato dopo aver ingerito del tonno. Stando alle prime informazioni potrebbe trattarsi di “sindrome sgombroide”. Nello specifico, in condizioni gravissime un 11enne che dopo il ricovero d'urgenza al Brotzu di Cagliari è stato poi trasferito all'ospedale Gemelli di Roma. La ragazzina di 14 anni e una donna di 62 sono, invece, sono ricoverate al Policlinico di Monserrato nel reparto di Rianimazione e tenute sotto osservazione. Un piatto a base di tonno servito in un bar-ristorante del centro si sarebbe trasformato in un incubo: nausea, dolori addominali e perfino sfoghi cutanei hanno colpito i clienti a distanza di pochi minuti, costringendo i sanitari del 118 a intervenire in massa. In questo caso, ipotesi di sindrome sgombroide che, nonostante il nome, comprende una vasta gamma di pesci: tonno, pesce spada, sardine, acciughe ecc. pesce MAL CONSERVATO che ha subito una alterazione della istidina in ISTAMINA a seguito della decarbossilazione catalizzata da batteri presenti nei pesci. Ecco che il pesce ingerito diventa un panetto di ISTAMINA e questo può arrivare a provocare uno shock anafilattico con: bruciore e gonfiore alla bocca, flushing cutaneo in tutto il corpo, mal di testa e mal di stomaco molto forte e improvviso, spesso tachicardia e abbassamento della saturazione. Ora i carabinieri del Nas indagano su cosa i quattro dei tredici intossicati abbiano mangiato per stabilire l'origine dell’avvelenamento. I carabinieri hanno avviato immediatamente le indagini e hanno ispezionato i locali: è stata riscontrata la presenza di un’area di stoccaggio degli alimenti non notificata alle autorità competenti. Contestualmente, sono state sequestrate quattro razioni di polpo, destinate ad analisi di laboratorio, e disposta l’immediata sospensione precauzionale dell’attività, in attesa degli ulteriori accertamenti e delle prescrizioni imposte dagli ispettori sanitari. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, questo nuovo ulteriore caso di intossicazione alimentare, rappresenta un motivo in più per porre attenzione a ciò che stiamo mangiando.

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