Autovelox sulla tangenziale EST a Lecce (Strada Comunale 243). Il Prefetto annulla il verbale

“dal fotogramma rilevato dal dispositivo elettronico non si comprende, nel caso di specie, quale siano il luogo in cui sarebbe avvenuta l'infrazione e il tipo di autoveicolo che l'avrebbe commessa”.

Autovelox sulla tangenziale EST a Lecce (Strada Comunale 243). Il Prefetto annulla il verbale

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Non il Giudice di Pace ma addirittura il Prefetto di Lecce dice “stop” ad un verbale elevato con l’autovelox posizionato sulla Tangenziale EST a Lecce (Strada Comunale 243) dalla Polizia Locale del Comune capoluogo. È un caso più unico che raro che però lascia ben sperare su quanto sollevato da anni dallo “Sportello dei Diritti” sulla necessità che gli uffici prefettizi demandati al controllo della legittimità dei verbali in sede di ricorso esaminino in maniera puntuale le doglianze degli automobilisti multati e non si limitino a rimandi, spesso attraverso generiche clausole di stile, al contenuto dei rapporti delle autorità accertatrici quasi fermandosi ad una valutazione per così dire solo “formale” dei motivi di ricorso.Nella fattispecie, infatti, il reclamante aveva evidenziato, tra le varie ragioni d’illegittimità, il difetto di prova formulando ricorso “gerarchico” senza la necessità di pagare alcunchè per dover rivolgersi al Giudice di Pace dove, come minimo, dev’essere corrisposto il pagamento anticipato del contributo unificato di 43,00 euro che oggi va effettuato tramite PagoPA con ulteriore esborso dei relativi costi oscillanti tra 1,50 e 2,50 euro ulteriori. La Prefettura di Lecce, evidentemente ha inteso approfondire l’esame del procedimento sanzionatorio e nel decretare l’annullamento del verbale ha ritenuto così motivare: “dal fotogramma rilevato dal dispositivo elettronico non si comprende, nel caso di specie, quale siano il luogo in cui sarebbe avvenuta l'infrazione e il tipo di autoveicolo che l'avrebbe commessa”. Peccato che, però, nel frattempo la Polizia Locale, lungi dall’attendere l’esito del ricorso al verbale “principale” elevato con l’autovelox fisso per asserito superamento della velocità abbia “ben pensato” di notificare quello per “omessa comunicazione dei dati”, tanto da costringere lo sfortunato automobilista a dover depositare un altro ricorso avverso una multa che, dati gli esiti del primo, non aveva ragione di dover essere emessa.Data la fine del primo verbale, tuttavia, per Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, è lecito pensare nell’annullamento de plano del secondo anche perché con il significativo provvedimento del Prefetto, finalmente si potrà sperare di essere giunti già in una fase “storica” ad un concreto riequilibrio già in quella “burocratica” tra le posizioni degli utenti della strada e quelli delle amministrazioni accertatrici senza la necessità d’ingolfare la Giustizia attraverso migliaia di ricorsi al giudice di Pace che vengono iscritti a ruolo ogni anno per illegittimità nelle sanzioni rilevabili già in sede amministrativa.

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