Armani nella bufera negli USA. Più di 100 dipendenti hanno accusato l'azienda di essere sottopagati

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Una dipendente della sede di Manhattan della griffe di Giorgio Armani, Stephanie Figuccio, di 25 anni originaria di Long Island, che ha lavorato nella sede aziendale sulla W. 15 St nell'estate del 2009, avrebbe citato la società in tribunale attestando che lei e più di 100 altri erano classificati erroneamente da Armani come stagisti non pagati quando avrebbero dovuti essere retribuiti con il salario minimo, secondo quanto riportato dal New York Daily News che avrebbe avuto cognizione dei documenti depositati in giudizio.
Insomma, l'ex dipendente di Armani sosterrebbe in una vera e propria class-action che lei e più di 100 altri sarebbero stati letteralmente "fregati" sui salari ed ha chiesto il pagamento di quanto che le spetterebbe oltrechè dei danni punitivi.
La battaglia avviata dalla Figuccio, che avrebbe lavorato da 16 a 20 ore alla settimana nella sede St 15 W. di Armani nell'estate del 2009, non sarebbe rivolta solo per sé, ma anche per gli altri 100 dipendenti e più che lavoravano nelle sue stesse condizioni.
Secondo la stampa "Armani" non ha risposto ad una richiesta di commento.
Una notizia singolare, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, il cui contenuto ci auguriamo sia immediatamente smentito dalla nota griffe che ha da sempre dato lustro al Nostro Paese nel mondo.
 

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