Allerta sanitaria per contagio da epatite C all'Ospedale Regionale di Lugano: causa siringa?

L'infezione a catena va cercata nell'ambito delle procedure preparatorie a un esame Tac

infezione ospedaliera

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Il Dipartimento della sanità e socialità (Dss) ha diffuso la notizia secondo cui quattro persone, nel dicembre dello scorso anno, sono state infettate dal virus dell'epatite C presso l'Ospedale Regionale di Lugano. Il comunicato dichiara che la causa del contagio va ricercata nell'ambito delle procedure preparatorie per un esame di Tomografia assiale computerizzata (TAC), in particolare in una manipolazione errata che ha reso possibile la trasmissione del virus a quattro pazienti.
La causa potrebbe essere riscontrata nell'utilizzo di una siringa, che si utilizza per immettere nella vena del paziente una piccola dose di cloruro di sodio, operazione che precede l'immissione in vena del "liquido di contrasto" e che serve per verificare se la "via" è aperta a dovere. Questo liquido il Nacl, potrebbe, in questo caso, essere stato prelevato da una sacca da un litro, utilizzabile per più pazienti ed è quindi qui che potrebbe esserci stato il problema. Questa operazione, semplice e di routine, capita che debba essere ripetuta", per cui l'operatore sanitario toglie la siringa dal braccio del paziente e la infila nuovamente nella sacca per riempirla una seconda volta della dose di cloruro di sodio. A questo punto è ipotizzabile che il paziente affetto da epatite C abbia involontariamente causato l'infezione.
A seguito di tale allerta Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti" evidenzia
che al momento, comunque, rimane solo un'ipotesi la modalità del contagio.

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