Allarme virus: il killer denominato "Schmallenberg" è stato isolato da bovini infetti e piccolo bestiame nell'Unione europea

Potenziali implicazioni per la salute umana

schmallenberg virus

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All’ inizio del mese di novembre 2011, è stato rilevato un nuovo orthobunyavirus isolato da bovini infetti in Germania, denominato provvisoriamente virus Schmallenberg. Simili risultati di analisi sono stati segnalati dall&\#39;Olanda, dove alcuni agnelli, nati con conseguente malformazioni congenite, sono stati infettati dal virus quando erano nell&\#39;utero.
In base alle conoscenze attuali, non è possibile confermare o escludere una relazione causale tra la rilevazione de nuovo orthobunyavirus ed i sintomi clinici osservati nei bovini e il bestiame di piccola taglia. Le indagini epidemiologiche, immunologiche e microbiologiche sono in corso in Germania e Paesi Bassi.
Secondo le autorità sanitarie di Germania e dei Paesi Bassi, possono essere previsti ulteriori casi nei bovini e bestiame di piccola taglia.
La capacità diagnostica è attualmente limitata a una RT-PCR in tempo reale, che deve essere riconvertita ulteriormente. Appena migliorati i metodi diagnostici, tra cui la sierologia, faciliterà l&\#39;identificazione delle aziende colpite e le aree geografiche interessate.
In precedenza, gli orthobunyaviruses geneticamente simili non hanno causato malattia negli esseri umani.
Alla data del 25 gennaio 2012 la malattia è stata rilevata in bovini, ovini e caprini dei Paesi Bassi, Germania, Belgio e, più recentemente, negli ovini del Regno Unito.
La malattia causa transitori segni clinici nei bovini adulti (febbre, diarrea, resa lattiera ridotta ecc.) e malformazione congenita negli animali appena nati. Il virus si trasmette principalmente tramite i moscerini.
Le indagini epidemiologiche, immunologiche e microbiologiche sono in corso nei paesi colpiti e la sorveglianza degli animali è stata rafforzata anche nei paesi vicini.
Ad oggi il virus non ha dimostrato di provocare malattie nell&\#39;uomo. Pertanto, la malattia negli esseri umani è improbabile, ma non può essere esclusa in questa fase. I servizi di salute animale e umana stanno collaborando strettamente per assicurare il rilevamento rapido di qualsiasi cambiamento nell&\#39;epidemiologia negli animali e negli esseri umani, in particolare nelle persone con stretti contatti con gli animali (agricoltori, i veterinari, ecc.).
Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”sempre puntuale nell’avvisare i cittadini, invita il Ministro della Salute a fare monitorare attentamente la situazione.
 

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