Alcaloidi pirrolizidinici oltre i limiti consentiti, richiamata miscela di erbe per tisana

Il Ministero della Salute segnala ritiro per rischio chimico. Ecco info e lotto

Alcaloidi pirrolizidinici oltre i limiti consentiti, richiamata miscela di erbe per tisana

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Il Ministero della Salute ha segnalato attraverso il suo portale dedicato agli “Avvisi di sicurezza e ai Richiami di prodotti alimentari da parte degli operatori”, un lotto di miscela di erbe per tisana “BIOINFUSO ARMONIZZANTE” a marchio Flora. Il motivo indicato sull’avviso di richiamo è la presenza di alcaloidi pirrolizidinici oltre il limite: si tratta di sostanze naturalmente presenti nelle piante, ma potenzialmente cancerogene. Il prodotto in questione è venduto in confezioni da 20 filtri da 1,8 g con il numero di lotto 240090 e il termine minimo di conservazione dell’1/2028. Il BioInfuso BimBìo è una miscela di melissa, camomilla e tiglio da agricoltura biologica. L’azienda FLORA srl sita in viale Karol Wojtyla n° 1, a Lorenzana, in provincia di Pistoia (stabilimenti produttore CE IT AAE09011- CE IT AIP09022) ha prodotto la tisana richiamata. A scopo precauzionale, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda quindi di non consumare la tisana con il numero di lotto e il termine minimo di conservazione sopra indicato. Le consumatrici e i consumatori eventualmente in possesso del prodotto richiamato possono restituirlo al punto vendita d’acquisto. Gli alcaloidi pirrolizidinici sono sostanze molto tossiche, soprattutto a livello epatico, prodotte da alcune piante, tra cui la borragine. Si trovano principalmente in alcune famiglie delle Boraginaceae, Asteraceae, Orchidaceae e Leguminosae, ma anche nelle Convolvulaceae e Poaceae e in almeno una specie delle Lamiaceae. Si stima che nel mondo il 3% delle piante da fiore contengano tali sostanze. I PA noti come PA 1,2-insaturi sono dei potenziali cancerogeni genotossici, ovvero possono causare danni al DNA nel lungo termine. Sono sospettati inoltre di avere un’elevata epatotossicità acuta e cronica. La pericolosità degli alcaloidi pirrolizidinici non è una scoperta recente: casi di tossicità epatica dovuti all’ingestione di piante come senecio, eliotropio e crotalaria sono documentati fin dagli anni ‘20.

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