Addestratore di tigri aggredito a morte dal felino di cui si prendeva cura

L’incidente con una delle sue tigri è avvenuto alla Growler Pines, area faunistica dell'Oklahoma, negli Stati Uniti, che organizza anche spettacoli itineranti con i grandi felini

Addestratore di tigri aggredito a morte dal felino di cui si prendeva cura

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Un addestratore di tigri è stato attaccato mortalmente da un grosso felino di cui si stava prendendo cura all’interno della riserva del Growler Pines Tiger Preserve, parco faunistico in Oklahoma, USA, il 20 settembre 2025. A dare l'annuncio con un post è stata la direzione della riserva in una nota: "Questa tragedia è un doloroso promemoria della bellezza e dell'imprevedibilità del mondo naturale. Ryan ha compreso questi rischi, non per imprudenza, ma per amore", ha scritto. " Gli animali di cui si prendeva cura non erano solo animali per lui, ma esseri con cui aveva stretto legami basati sul rispetto, sulla cura quotidiana e sull'amore". Il centro, dove i visitatori possono prenotare escursioni guidate e assistere a dimostrazioni, ha annullato tutti gli eventi fino a nuovo avviso. I colleghi di Ryan Easley lo ricorderanno come un "fervente sostenitore della conservazione della fauna selvatica". I visitatori hanno pubblicato commenti dopo la notizia della sua morte: "Abbiamo fatto un tour privato due settimane fa e sono rimasta davvero colpita dalla sua passione per tutti gli animali e dal lavoro che stava facendo per garantire il loro benessere in futuro. Siamo onorati di aver potuto incontrarlo e trascorrere del tempo con lui, imparando e vivendo un'esperienza così gratificante ", ha scritto una donna americana in risposta al post di Facebook della riserva. Le circostanze esatte della sua morte non sono ancora chiare. Tuttavia per gli attivisti per i diritti degli animali si tratta di una tragedia evitabile che coinvolge non solo la vittima ma anche le tigri stesse. La PETA, tra le maggiori organizzazioni internazionali di tutela animale, ha spiegato che Easley aveva ricevuto le sue tigri da Joseph Maldonado, noto come Joe Exotic, protagonista della discussa serie Netflix "Tiger King". Le tigri sarebbero poi state ospitate anceh nello zoo di Joe Exotic in inverno. Non è la prima volta che si verificano incidenti simili all'interno degli zoo, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. In tutto il mondo i grandi felini sono protagonisti di attacchi, fatali e non, nei confronti di guardiani e addestratori. Il caso recente più noto è quello dell’11 settembre 2025 avvenuto allo zoo Safari World a Bangkok dove un guardiano è stato ucciso da un branco di leoni. L’attacco, durato diversi minuti, ha coinvolto cinque leoni, guidati da un esemplare maschio di dieci anni. O quello dell'uomo che sussurrava ai leoni, Oleg Zubkov, aggredito da uno degli animali del suo zoo in Crimea lo scorso giugno. A luglio, un leone ha staccato il braccio a una donna che si trovava nello zoo poco prima dell'apertura, anche in questo caso in circostanze non ancora chiare. Ad essere coinvolti in questi incidenti però sono il più delle volte i lavoratori degli zoo, a causa del prolungato contatto con gli animai. Ad aprile, ad esempio, una tigre bianca ha attaccato e ucciso un inserviente dello zoo di Mariupol, in Ucraina. I motivi di questi attacchi sono intuibili: le persone si avvicinano ad animali, grandi predatori, ai quali non dovrebbero mai avvicinarsi. Tuttavia va sottolineato che, nonostante le misure preventive, l’istinto dei grandi felini “non può essere cancellato”. Alla luce di queste tragedie, associazioni come PETA e Wildlife Friends Foundation Thailand (WFFT) hanno proposto, al fine di tutelare gli operatori che lavorano all’interno di riserve e zoo, l’introduzione di un sistema di lavoro a coppie con strumenti difensivi obbligatori per i guardiani, come bastoni elettrici e getti d’acqua ad alta pressione.

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