440mila alcolisti sul lavoro. Un fenomeno che sta diventando un allarme nazionale

L'alcool costa ai datori di lavoro 1 miliardo di euro ogni anno

alcol sui posti di lavoro

Dettagli della notizia

L’alcolismo è una vera e propria piaga sociale sulla quale è stata calata quasi permanentemente una coltre di nebbia che non consente di far conoscerne le reali proporzioni. Le ragioni stanno probabilmente nel fatto che a differenza delle droghe e dei farmaci è non solo concesso il libero commercio, ma quasi incentivato dalla possibilità concessa alle aziende produttrici, anche quelle di superalcolici, di continuare a pubblicizzare la vendita illimitata dei loro prodotti.

La giustificazione? Una sorta di bigottismo diffuso e legalizzato, che deriva da quella che viene definita come vera e propria “cultura del bere” di arcaica memoria e generale condivisione, come se tutte le cose solo per il fatto che sono da tempo immemorabili patrimonio della nostra cultura e sono condivise dalla generalità dei cittadini sono anche positive, buone e giuste.

In realtà, come da tempo il mondo della medicina sostiene, l’alcol è produttivo di costi sociali elevatissimi che secondo stime accreditate sono pari ad un miliardo di euro all’anno che vanno a pesare sul nostro sistema del welfare.

Il fenomeno è così diffuso tra tutte le categorie di cittadini che anche il mondo del lavoro non ne è immune. Tant’è che il Piano Sanitario Nazionale si è soffermato anche sulle conseguenze che gli alcolici possono avere sui lavoratori evidenziando e ricordando che chi assume alcol sul luogo o prima di recarsi è più soggetto a comportamenti ad alto rischio, non solo per se stessi ma anche per i colleghi ed i terzi che vengono a contatto.

Pochi, infatti, immaginavano che anche in Italia il consumo di alcol potesse avere ripercussioni dirette ed indirette sia nel campo infortunistico sia sull&\#39;incremento del fenomeno dell’assenteismo dal lavoro per malattia, con i relativi disagi nell’ambito dell’organizzazione aziendale e quindi con gravosi oneri sulla produttività e di conseguenza sul resto della cittadinanza.

Nel nostro paese, secondo alcuni studi il 2% dei lavoratori consuma alcol in dosi eccessive. Sembrerebbe una cifra irrisoria ma se si va a riferirsi al numero totale di occupati, pari a 22 milioni, la percentuale indicata corrisponde a ben 440mila circa lavoratori.

Alla luce di tali numeri e delle conseguenze per la collettività, per Giovanni D&\#39;Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, il Sistema Sanitario e previdenziale non possono più nascondersi dietro ad un dito, avviando immediatamente delle campagne che non solo servano a denunciare e rendere pubblico il fenomeno dell’alcolismo sul posto di lavoro, ma si pongano come obbiettivo di arginarlo proponendo come slogan “Niente alcol durante il lavoro!”.

Immagini della notizia

alcol sui posti di lavoro

alcol sui posti di lavoro

Documenti e link

X