19 dicembre 2025 ore 9.00 a Lecce: Manifestazione, Corteo, Sit – in, per un “Appello al Governo: restituire dignità ai migranti penalizzati dal Decreto Flussi e dalla burocrazia”
Da porta Rudiae fino a piazza Sant'Oronzo

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Il Decreto Flussi per l’ingresso di lavoratrici e lavoratori stranieri dopo 27 anni dall’approvazione del Testo Unico sull’Immigrazione oltre ad essere palesemente inefficace continua a produrre irregolarità e ingiustizie e, la miriade d’istanze, unite alle inevitabili lungaggini burocratiche, contribuiscono ad ingolfare gli Uffici così finendo col penalizzare l’intero Sistema dell’accoglienza in Italia con riflessi anche sui migranti che sono qui da anni.
Possono toccarlo con mano ogni giorno migliaia di stranieri in Italia che dopo essere entrati nella “quota” post click day, giunti regolarmente attraverso il canale d’ingresso teso ad incrociare domanda e offerta di lavoro stabilito dal Testo Unico Immigrazione, si scontrano con l’amara realtà che la speranza di una vita migliore non passa (quasi) mai dal semplice ottenimento di un nullaosta al lavoro, poi di un visto sul passaporto e dopo ancora, dall’essere giunti nel Nostro Paese.
In troppi casi, o non hanno trovato il datore o la datrice di lavoro che aveva formulato la domanda di assunzione, o hanno scoperto che questi non rispettavano le condizioni previste, con la conseguenza di trovarsi in breve tempo in posizione di irregolarità.
Quanti, invece, pur avendo i requisiti devono aspettare mesi a volte anche uno, due anni per prendere in mano la tessera del permesso di soggiorno poiché gli uffici, in primo luogo gli Sportelli Unici Immigrazione delle Prefetture e le Divisioni Immigrazioni delle Questure sono subissate da una miriade di domande che, nonostante l’eroico sforzo di operatori, funzionari e dirigenti addetti, inevitabilmente rallentano i procedimenti amministrativi con tempi che si dilatano enormemente andando così a ledere i diritti fondamentali degli stranieri.
Queste persone sono oggi sul nostro territorio senza un permesso di soggiorno per cause indipendenti dalla loro volontà, avendo rispettato, per loro parte, tutta la procedura prevista dalla Legge.
Sono quindi vittime dello stesso meccanismo che avrebbe dovuto portarle in Italia in modo sicuro e regolare e come tali hanno diritto a un titolo per soggiornare e lavorare regolarmente in Italia.
Ci sono inoltre decine di migliaia di cittadini lavoratori stranieri, “vittime” incolpevoli dei precedenti decreti flussi, che lavorano irregolarmente, spesso sfruttati e vittime di tratta e caporalato. Anche per loro sarebbe necessario trovare canali di emersione regolare.
Non si tratta solo di una questione amministrativa: il mancato ottenimento del permesso di soggiorno si ripercuote anche sull’accesso a servizi essenziali come l’assistenza sanitaria, rendendo più problematici sia l’iscrizione al SSN che la garanzia del diritto alla salute e sul diritto a lavorare regolarmente.
Il nostro Paese è, peraltro, oggi in grande difficoltà nel reperire lavoratrici e lavoratori in moltissimi ambiti, anche per la forte emigrazione di giovani e non giovani, sia italiani che di origine straniera.
L’interesse dell’Italia è attrarre persone che lavorino regolarmente e non spingerla nell’area del lavoro nero.
In diverse occasioni in passato, il governo con un atto amministrativo, una semplice circolare, ha chiarito il diritto di lavoratori nelle stesse condizioni ad ottenere un permesso di soggiorno.
Per questo, raccogliendo l’appello che arriva proprio dai lavoratori stranieri che hanno partecipato al Decreto Flussi e che si sono mobilitati nelle scorse settimane, chiediamo al Governo e a tutte le istituzioni di garantire il diritto di tutte le persone vittime di questo Sistema che ne aveva fatto richiesta ad ottenere un permesso di soggiorno per lavoro o attesa occupazione, come già previsto dalla circolare n. 3836 del 20 agosto 2007 del Ministero dell’Interno.
Attualmente, invece, Prefetture e Questure, nel silenzio del Governo, brancolano nel buio non avendo direttrici chiare su come procedere in questo tipo di situazioni.
Per queste ragioni anche a Lecce così come in numerose città venerdì 19 dicembre unitamente a tanti migranti, associazioni e comitati abbiamo deciso di manifestare con un Corteo, Sit – in, per segnalare quanto sta accadendo all’opinione pubblica e restituire dignità ai migranti penalizzati dal Decreto Flussi e dalla burocrazia.
Ci troveremo dalle ore 9.00 presso porta Rudiae a Lecce ed il corteo che passerà per corso Vittorio Emanuele II, giungerà infine piazza Sant’Oronzo, ove si terrà un breve sit – in.
Nel frattempo, il sottoscritto consigliere aggiunto, rappresentanti delle associazioni e esperti immigrazionisti hanno già chiesto un incontro a S.E. signor Prefetto per rappresentare e illustrare le ragioni della manifestazione con particolare riguardo ai problemi delle comunità dei migranti leccesi innanzi agli uffici delle pubbliche amministrazioni, in particolare, Sportello Unico Immigrazione e Divisione Immigrazione e al quale è stato richiesto la partecipazione del Questore, del Sindaco, del Presidente della Provincia e dei Dirigenti responsabili dei suddetti Uffici, al fine di poter comunicare una serie di proposte che potrebbero contribuire a migliorare i servizi espletati e a trovare soluzioni precedentemente adottate.
In particolare, si chiede di dare riscontro alle numerose domande di attesa occupazione, di consentire una corsia preferenziale alle procedure per la conversione dei permessi di soggiorno che spesso giacciono per mesi in attesa dei pareri degli enti competenti e di aumentare il numero di mediatori madrelingua in rappresentanza delle comunità più numerose presenti sul territorio provinciale.
In queste ore, fra l'altro, continueremo a raccogliere le adesioni di cittadini, associazioni e comitati che già in tanti hanno comunicato di voler partecipare e che potranno scrivere all’indirizzo mail mandarakesh21@gmail.com per segnalare il loro sostegno.
