18 ius soli: il diritto di essere italiani

Ad oggi la legge italiana non riconosce automaticamente la cittadinanza a chi nasce in Italia, se i genitori non sono a loro volta cittadini.

18 ius soli: il diritto di essere italiani

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Sono state depositate in Parlamento alcune proposte di Legge per introdurre anche nel nostro Paese il cosiddetto jus soli. La più recente e ambiziosa è quella presentata dai parlamentari Sarubbi (PD) e Granata (FLI) che mira a fare sì che il minore nato in Italia da un nucleo familiare stabile acquisisca pari diritti dei coetanei con i quali affronta il percorso di crescita e il ciclo scolastico Questo si ottiene passando dall'attuale principio dello jus sanguinis, sul quale è basata la legislazione vigente, al principio dello jus soli, temperato e condizionato dalla stabilità del nucleo familiare in Italia o dalla partecipazione del minore a un ciclo scolastico-formativo. Ma tutto è ancora fermo.
Ecco perché alcuni comuni italiani, primo fra tutti Reggio Emilia, hanno assunto un'iniziativa che utilizza una previsione normativa per rimediare a questo ritardo legislativo. Si tratta dell'art. 4, comma 2, della legge 91/92, che recita: "lo straniero nato in Italia, che vi abbia risieduto legalmente senza interruzioni fino al raggiungimento della maggiore età, diviene cittadino se dichiara di voler acquistare la cittadinanza italiana entro un anno dalla suddetta data". E hanno così deciso di avvisare i diciassettenni nati qui da genitori di origine straniera che si sta avvicinando il momento di chiedere la cittadinanza inoltrando loro una lettera accompagnata da un allegato, firmato dal dirigente dei Servizi ai Cittadini, con le indicazioni degli Uffici a cui rivolgersi per chiedere i documenti necessari; che , a loro volta, si impegnano ad evadere le pratiche entro un mese.

Non è che ci voglia tanto, basta solo un po' di buona volontà: quella che ha contagiato ad esempio anche il sindaco di Genova; o gli amministratori di Torino dove hanno iniziato il discorso, ma non lo hanno portato a termine nell'ultima consiliatura. E' nato anche un gruppo aperto su facebook per esportare questa esperienza.

La nostra richiesta è rivolta al Sindaco Perrone perché anche a Lecce si possa assumere la stessa iniziativa. Ricordo che nel 2009 gli stranieri residenti in città erano oltre 5 mila pari a circa il 6% della popolazione: asiatici, africani, europei non comunitari e altri. Una presenza che quindi diventa sempre più significativa .

Lo facciamo in forma pubblica, presentando questa lettera aperta sottoscritta da diverse associazioni operanti in città, che domani protocolleremo presso il Comune. Naturalmente confidiamo in una accoglienza di questa nostra proposta da parte del primo cittadino. Ci pare un modo non solo simbolico di dare ulteriore attuazione alle celebrazioni sul significato del 150esimo anniversario dell'unità d'Italia: un Paese che dimostra di voler essere aperto e accogliente nei confronti di chi è nato in Italia.

Gentile Sindaco,

l'Italia ospita quasi un milione di minori di origine straniera nati o vissuti qui sin da piccoli. Ci sono sono ragazzi, anche nella nostra città, che condividono i percorsi, i sogni, le paure e le speranze dei loro coetanei.

Accoglierli con tutti i diritti nella comunità nazionale non sarebbe soltanto giusto, ma potrebbe significare mettere in moto il più grande ed efficace processo di mediazione culturale nel Paese. Il 150esimo anniversario dell'unità d'Italia offre uno stimolo particolare per riflettere su come sia possibile e doveroso arricchire l'idea di cittadinanza. Sono proprio questi ragazzi, infatti, che potranno essere i protagonisti di un'Italia nuova, aperta, accogliente e responsabile: sarebbe il regalo più bello per i suoi 150 anni.

La normativa attuale offre un piccolo spiraglio in questo senso. Si tratta dell'art. 4, comma 2, della legge 91/92, che recita:

"Lo straniero nato in Italia, che vi abbia risieduto legalmente senza interruzioni fino al raggiungimento della maggiore età, diviene cittadino se dichiara di voler acquistare la cittadinanza italiana entro un anno dalla suddetta data".

Con questi requisiti, l'interessato può fare la dichiarazione di acquisto, che richiede unicamente la presentazione del passaporto per dimostrare la cittadinanza di origine, cui seguirà l'acquisizione da parte dell'ufficio di Stato Civile della certificazione anagrafica.

Si tratta di un iter non difficile ma poco pubblicizzato e, quindi, spesso ignorato dagli stessi interessati. Per questa ragione, e per la grande importanza che i nuovi cittadini possono rivestire per la nostra comunità, Le chiedo di scrivere loro in tempo utile – prima cioè del compimento della maggiore età – per rendere nota questa possibilità.

Nella speranza di un Suo positivo riscontro porgiamo cordiali saluti.

Lecce, 23 maggio 2011

ADOC

ADUC

Associazione "Terra del Fuoco"

Associazione "Popoli e Culture"

Associazione "Josè Marti"

Associazione "Vellazerimi"

Associazione "Teranga"

Assiociazione S.A.L.V.A.

Circolo "Zei"

Comitato Difesa Diritti dei Migranti

"Ergot" Officine Culturali

"Etnos" Centro Multiculturale

Lecce 2.0dodici

Rete Antirazzista Salento

Rom C. S. P.

Sportello Diritti Settore Immigrazione

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