10mila euro per sturare un water: idraulici disonesti citati in Tribunale
E’ accaduto in Belgio. Un cliente è stato addirittura minacciato con una smerigliatrice. Lo Sportello dei Dirittti: “Non pagare nulla se non sei soddisfatto del lavoro o se la fattura è molto più alta del previsto”

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Il fenomeno non è nuovo anche in Italia. Sempre più persone si trovano a confrontarsi con cosiddetti "professionisti" che non lo sono. "Nei quattro casi che saranno processati mercoledì 1° ottobre, questi idraulici disonesti hanno causato circa 265 vittime", afferma la procura distrettuale di Hal-Vilvoorde, in Belgio. Tutti i clienti sono stati invitati a costituirsi parte civile per, se lo desiderano, recuperare le ingenti somme versate. Ogni denuncia contiene fatti diversi e, soprattutto, misfatti diversi. Questi idraulici hanno fatto ricorso a intimidazioni, minacce verbali e pratiche commerciali aggressive. "Quasi tutte le vittime, nonostante le loro proteste, sono state costrette a pagare immediatamente la 'riparazione' con carta di credito o in contanti", sottolinea la procura. "Se si rifiutavano, la riparazione veniva annullata o veniva minacciata di annullarla". In alcuni casi, le vittime sono state anche minacciate fisicamente, in un caso anche con una smerigliatrice. In un altro caso, l'idraulico ha minacciato di confiscare una bicicletta nuova come garanzia. Gli importi richiesti dopo l'intervento costituivano un furto palese: gli accordi precedenti differivano significativamente dalla fattura finale. Un cliente ha pagato più di 900 euro per sostituire un semplice rubinetto. Se non avesse pagato immediatamente, l'idraulico avrebbe ritirato il pezzo installato. "Un'altra vittima ha pagato una cauzione di 10.000 euro per sturare un WC, quando erano stati concordati 500 euro", cita come esempio la procura. "Un altro ha dovuto pagare 1.300 euro per riparare un galleggiante del WC. Al suo rifiuto, l'idraulico ha semplicemente rimosso il pezzo dal WC." Le vittime si sono ritrovate con il seminterrato allagato e il pavimento in laminato e la carta da parati danneggiati dopo che l'idraulico ha "sturato" una doccia e un WC. A volte, i criminali fornivano false informazioni ai loro sfortunati clienti per gonfiare la bolletta. Una caldaia che necessitava solo di pulizia veniva dichiarata "da sostituire immediatamente".Spesso non venivano eseguiti veri e propri interventi, il che poteva peggiorare la situazione delle vittime: scantinati allagati, parquet o carta da parati danneggiati dopo la doccia o il water dovevano essere "stappati". "Per altre vittime, una perdita nel bagno è stata sigillata con silicone tra il muro e il pavimento. Il cliente ha pagato circa 750 euro, ma il problema non è stato risolto." La Procura, in collaborazione con l'Ispettorato Economico del Servizio Pubblico Federale, ha deciso di intervenire. "È essenziale poter portare questo tipo di casi davanti alla giustizia. I cittadini devono poter rivolgersi a un servizio di riparazione per un WC intasato o una caldaia difettosa senza timore di abusi", insiste Carol Vercarre, Procuratrice del distretto di Hal-Vilvoorde. "Anche gli idraulici onesti subiscono le conseguenze delle pratiche dei loro colleghi disonesti. Vogliamo dimostrare loro che prendiamo molto sul serio queste denunce". L'anno scorso, l'Ispettorato Economico in Belgio, ha ricevuto più di 1.000 segnalazioni di pratiche fraudolente di questo tipo. Quest'anno, ce ne sono già state 1.136, di cui 365 rivolte agli idraulici. "La sensibilizzazione è quindi essenziale", insiste Lien Meurisse, portavoce dell'FPS Economia. "Ecco perché l'FPS lancerà una campagna questo autunno per avvertire i consumatori. Chiedete sempre un preventivo in anticipo, non lasciatevi pressare e non pagate nulla se non siete soddisfatti o se la fattura è molto più alta del previsto". Secondo gli atti, i 17 imputati, persone fisiche e società, sono perseguiti per vari reati: pratiche commerciali sleali, pratiche aggressive, (tentata) frode e mancanza di corrette informazioni precontrattuali. A seconda dei reati commessi, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, le pene previste vanno da un massimo di 10 anni di carcere e/o multe fino a 4.000 euro.