Il raro video di uno squalo che mangia la carcassa di un pesce spada

Al di là dello spavento che al momento può provocare, non c’è nulla da temere. Ecco le spettacolari immagini

Insolito avvistamento a un miglio dalla riva nelle acque di Aci Castello, in Sicilia. Uno squalo verdesca, lungo più di 2 metri, è stato avvistato, per qualche minuto, intento a nutrirsi con la carcassa di un grosso pesce spada, tra lo stupore di due diportisti mentre erano a bordo di una moto d'acqua. Il pasto è proseguito per diversi minuti, nelle quali lo squalo si è preso comunque qualche pausa, nuotando in cerchio intorno alla carcassa e al personal watercraft su cui si trovavano i due diportisti. Uno spettacolo insolito ripreso con il cellulare dai presenti, con le immagini che hanno fatto il giro delle chat. Si tratta al 99% di una verdesca, commenta la D.ssa Diana D’Agata, Veterinary Surgeon nel Regno Unito, esperta di fauna marina. “Un incontro raro per gli amanti del mare che ci ricorda la ricchezza della biodiversità marina. Anche se è lo squalo più comune nel nostro mare e per diverse ragioni questa e altre specie si avvicinano sovente a riva, non è insolito che si nutrano delle carcasse in cui si imbattono nelle loro battute di caccia, ma è raro osservare un comportamento predatorio noto da tempo, finora raramente ripreso e documentato dal vivo in modo così chiaro. Al di là dello spavento che al momento può provocare, non c’è nulla da temere.Il video dà nuovo sostegno agli studi e alle ricerche sulle abitudini alimentari di questi pesci.” ha inoltre chiarito. Pur con la sua enorme bocca, si nutre principalmente di piccoli pesci e calamari. La loro lunghezza può arrivare fino a 3 metri, eccezionalmente anche a 4. Possono vivere fino a 20 anni. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, la presenza di questi pesci pelagici vuol testimoniare che tutto l’ecosistema marino delle coste sicliane è in buono stato. C’è presenza di piccoli pesci e altre specie che, secondo lo schema della catena alimentare, attirano i predatori più grandi, appunto squali verdesche e delfini. Per dirla semplicemente: “il mare è pulito”. Come tutte le specie di squalo, anche quella della verdesca sta vedendo sempre più una forte diminuzione del numero degli esemplari. Oltre ai problemi dell’inquinamento, accade spesso che restino coinvolti nelle operazioni di pesca effettuate dall’uomo. Non esiste una vera pesca alla verdesca, poiché la carne di questo pesce non è tra le più pregiate. Si stima comunque che durante le operazioni di pesca ogni anno ne vengano uccisi tra i 10 e i 20 milioni di esemplari. Alle volte sono cacciati per semplici motivi ludici. Li ritroviamo in quasi tutti i mari del mondo, Mediterraneo compreso. Secondo gli esperti per quanto riguarda la specie delle verdesche, che viene conosciuto come squalo azzurro o blu, i casi registrati di attacco all’uomo in tutti i mari del mondo sono appena 10 fin dal 1900. Visto il bassissimo numero di casi, lo stesso sito tende ad ipotizzare che si possa anche trattare soltanto di errore umano nell’identificare la specie di squalo autore dell’attacco. Gli attacchi registrati sono stati: 2 sulle coste statunitensi dell’Oceano Pacifico, 1 sulle coste statunitensi dell’Oceano Atlantico, 2 nel Golfo del Messico, 1 nel Golfo del Bengala, 2 tra Australia e Nuova Zelanda e 1 soltanto nel Mar Mediterraneo. Per essere precisi, quest’ultimo è avvenuto nel 1986 sulle coste francesi, nel Golfo del Leone, cioè quello tra Marsiglia e Perpignan e l’esito non è stato fatale per l’uomo. Ecco il link delle spettacolari immagini disponibile all’indirizzo:https://www.itemfix.com/v?t=fv3e0z&jd=1

Documenti e link

Data di fine pubblicazione: 30.11.-1
X