Carcassa di una balena di 17 metri spiaggiata a Livorno davanti la Terrazza Mascagni
Dopo il sopralluogo verrà definito il piano di rimozione dell'animale che presenta segni evidenti di decomposizione
Una balena morta è stata trovata spiaggiata davanti alla Terrazza Mascagni a Livorno, luogo delle passeggiate dei livornesi. Si tratta probabilmente di una balenottera, di circa 16-17 metri di lunghezza. Presenta segni evidenti di decomposizione: il cetaceo è probabilmente morto a largo ed è giunto a riva trasportato dalle correnti. Al momento sul luogo sono in corso le operazioni di “gestione” finalizzate alla rimozione e smaltimento della carcassa sotto il coordinamento degli uffici Rifiuti e Demanio del Comune di Livorno. La società F,lli Neri è stata attivata per un’operazione in via d’urgenza che vede il trasporto a mare della carcassa. La capitaneria di porto ha inviato una squadra sul posto, assieme ai tecnici comunali: sarà poi Arpat a identificare con precisione la specie e determinare le cause del decesso. Dopo il sopralluogo, verrà definito il piano di rimozione dell'animale quando l’Autorità di Sistema Portuale con la Capitaneria di Porto indicheranno la banchina sulla quale dovrà essere portato l’animale. Successivamente interverrà per il sollevamento e la movimetazione dell’animale la società Bettarini Group e una società specializzata per sezionare e smaltire la carcassa secondo le procedure di legge. Una presenza impossibile da ignorare, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, un Animale di dimensioni enormi che con la sola sua silenziosa e immobile presenza ci pone di fronte alle nostre responsabilità, in quanto appartenenti alla specie animale che sta provocando la distruzione totale dell’ecosistema terrestre. Come riferisce la D.ssa Diana D’Agata, Veterinary Surgeon nel Regno Unito, esperta di fauna marina, sono sempre di più le carcasse di balene trovate spiaggiate, spesso in avanzato stato di decomposizione. L’aumento nelle segnalazioni di megattere morte è stato così marcato che gli scienziati del NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration, in italiano Amministrazione nazionale per l’oceano e l’atmosfera) lo hanno classificato come Evento di mortalità anomala (UME, Unusual Mortality Event). La causa di queste morti è oggetto di accesi dibattiti e gli oppositori dei parchi eolici offshore hanno puntato il dito sui rilevamenti sismici (uno strumento per determinare il posizionamento delle turbine eoliche) e sulla costruzione e utilizzo delle pale eoliche. Ma gli scienziati non sono d'accordo e temono che il dibattito sull’eolico distragga i politici dall’identificare i veri colpevoli e prevenire ulteriori morie di balene. Gli scienziati, conoscono già “quali sono i possibili motivi degli spiaggiamenti”: l’oceano è sempre più pieno di minacce create dall’uomo, dal traffico marino, reti fantasma, inquinamento da plastica, microplastiche, inquinamento acustico prodotto dai sonar navali, fino al trasporto marittimo e alle operazioni di ricerca dei giacimenti di petrolio e gas. La pesca industriale è un altro fattore di minaccia che può portare al ferimento o all’uccisione delle balene, come cattura accessoria, oltre a ridurre la loro fonte di cibo. Ecco il video dello spiaggiamento e della rimozione della carcassa disponibile all’indirizzo: https://www.itemfix.com/v?t=2k5psd&jd=1